Il mondo del tennis non è ancora pronto a dare l’addio a Novak Djokovic. L’ultimo anno è stato quello del ritiro di Rafa Nadal, arrivato a stretto giro dopo quello di Federer, e di fatto insieme a Andy Murray. La generazione dei “Big” ora può contare solo sul serbo che al Roland Garros si è spinto fino alla semifinale ma che continua a lanciare segnali verso un possibile addio.
Il rapporto con Federer e Nadal
Un dualismo con un terzo incomodo. Quando Djokovic irrompe nel mondo del tennis è un vero e proprio terremoto. I tifosi di tutto il mondo si sono abituati, quasi assuefatti al dualismo tra Roger Federer e Rafael Nadal quando arriva questo impertinente ragazzo serbo pronto a cambiare tutto. E ora Nole rivela anche il suo stato d’animo in questa situazione: “Sono un uomo con molti difetti, ho sempre cercato di vivere le cose col cuore e di essere me stesso. All’inizio mi sentivo come il terzo incomodo, mi chiedevo perché fosse così ed ea una cosa che mi faceva male. Ho pensato che se mi fossi comportato in maniera diversa i tifosi mi avrebbero accettato”.
Il rimpianto di Djokovic
Le ultime interviste di Djokovic, così come il suo saluto alla terra rossa del Roland Garros, lasciano pensare che il ritiro non sia poi così lontano. E anche nell’intervista al podcast Failures of Champions le sue parole sono quelle di un atleta che comincia a guardare indietro piuttosto che avanti: “Non sono mai stato amato come Federer e Nadal perché non sarei dovuto essere lì. Sono sempre stato il terzo incomodo che diceva di voler diventare il numero 1. A molti questo non piaceva. Ho sempre rispettato entrambi. Non ho mai detto una parola negativa su di loro e mai lo farò. Li ho sempre ammirati e li ammiro ancora. Ma con Nadal c’è sempre stata una sintonia migliore”.
McEnroe e il paragone con LeBron
Chi invece allontana le voci di ritiro del serbo, è l’ex campione John McEnroe che al Corriere della Sera ha fatto anche un paragone tra Nole e LeBron James: “In questo momento fa fatica a tenere il passo con Alcaraz e Sinner ma resta un prodigio, uno che la scienza dovrebbe studiare. Perché mai dovrebbe ritirarsi quando continua a essere così competitivo? E’ ancora uno in grado di creare problemi ai primi due del mondo. E’ il LeBron James del tennis”.