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Ducati accusata per le gomme sgonfie: Dall'Igna non ci sta e ribatte

Il Direttore Generale della Rossa: "Siamo in regola e andremo avanti in questo modo".

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Ducati accusata per le gomme sgonfie: Dall'Igna non ci sta e ribatte Fonte: Getty Images

Nell’ultima gara di MotoGP, Francesco Bagnaia ha vinto correndo con la pressione del pneumatico anteriore inferiore al minimo obbligatorio di 1,9 bar (1,7 invece per il pneumatico posteriore) senza per questo essere penalizzato.

Il Direttore Generale della Ducati Gigi Dall’Igna ha voluto così replicare all’accusa: “È vero che esiste un’obbligatorietà minima della pressione, ma in questo momento, utilizzando ogni Casa un tipo di sensori di diverso tipo, non si riescono ad acquisire con una certezza assoluta i dati, che non tengono neppure conto dell’errore del sistema di misura, come accade per esempio con i dati rilevati dall’autovelox. Con sensori di diverso tipo, rischi un metodo di misurazione diverso e, in più, lo stesso metodo di acquisizione dei segnali non è blindato, cosa che permetterebbe a tutti di modificare i dati, prima di trasmetterli alla centralina. Noi in Ducati non lo facciamo, ma non escludo che qualcuno lo abbia fatto, alzando i valori”.

Le cose, come ha ricordato Dall’Igna, cambieranno l’anno prossimo: “Noi Case costruttrici riunite nella MSMA stiamo discutendo con Michelin, Dorna e Fim per definire quali saranno i sensori che obbligatoriamente tutti dovremo utilizzare e la cui lettura sarà blindata. Quello della pressione è un tema che riguarda la sicurezza, e noi stiamo molto attenti a rispettarla. Ma se nel posteriore è relativamente facile rientrare nei parametri, all’anteriore è più complicato per il tipo di gara che si disputa, se in scia oppure libero: così, se parti dietro assetti il sistema in un modo diverso da chi parte davanti con pista libera. La banda è molto ristretta, se la pressione è troppo bassa rischi di distruggere la gomma, se troppo alta di non avere grip. Di solito si parte con una pressione più bassa, per arrivare a regime dopo 9/10 giri, stiamo discutendo con Michelin su quali giri e quanti la gomma deve superare per ottenere questa soglia minima”.

La Ducati comunque non rischia nessuna sanzione: “Proprio perché in questo momento il sistema di controllo non garantisce una efficacia assoluta. E questo per ammissione da parte di tutti i costruttori presenti nella MSMA. Non so da chi e perché è stata tirata fuori questa polemica, ma chi lo ha scritto non ci ha interpellati per fare ulteriori verifiche. E infatti anche da parte nostra non c’è stata nessuna polemica nei confronti di altri piloti di altre Case che hanno vinto una gara. Se cambieremo qualcosa? No, noi continuiamo a lavorare così”, ha concluso Dall’Igna.

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