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Duttilità e prestazioni solide: De Sciglio si è ripreso la Juventus

Criticato e preso di mira: Mattia De Sciglio ha dimostrato con le recenti prestazioni di meritare la fiducia di Massimiliano Allegri.

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Duttilità e prestazioni solide: De Sciglio si è ripreso la Juventus Fonte: Getty Images

Essere Mattia De Sciglio è sempre stata una missione complicata: tra i prospetti migliori del calcio italiano, poco dopo l’esordio al Milan, schiacciato dai paragoni pesanti, preso di mira dall’esasperata goliardia che accompagna, da anni, le discussioni calcistiche.

Quando invece basterebbe la semplice e pura analisi della sostanza, a risolvere il dibattito. Perché no: De Sciglio non è un metro di paragone di sventura né, al contrario, di fortuna. A differenza di molti altri non ruba l’occhio, non ha lo sguardo malizioso di chi riesce a nascondere l’errore dietro all’espressione da Top.

Non è brasiliano, non ha una folta chioma riccioluta. Non è portoghese, né spagnolo: non ha, insomma, probabilmente, tutta quella spinta mediatica che in tanti hanno e hanno avuto, se non all’inizio. La peggiore: il paragone con Maldini che ne ha spesso influenzato i giudizi. Quello sì.

I sorrisetti dei tifosi colti in tribuna durante una delle sue migliori azioni nella gara tra Juventus e Roma all’Allianz Stadium sono la conferma di quanto appena scritto: su Mattia De Sciglio, purtroppo per lui e per quella che dovrebbe essere una sana analisi calcistica, esiste un pregiudizio irrisolvibile.

La verità, e l’attualità, dicono al contrario che nonostante alcune recenti stagioni disputate non proprio ad altissimi livelli (soprattutto quella con Maurizio Sarri, complice qualche problema fisico di troppo), nel periodo di Massimiliano Allegri in panchina, precedente a quello contemporaneo, De Sciglio è sempre stato un giocatore importantissimo per la Juventus nella conquista dei titoli messi in bacheca.

Chiunque dica il contrario, come detto, lo fa per la solita dose di malsana ironia che ci obbliga a dire qualcosa di stonato, per far rumore.

E adesso si è ripreso la Juve, in maniera netta e costante nelle ultime due gare, contro Roma e Zenit, con due assist e ottime prestazioni. Soprattutto solide.

Lo ha fatto grazie al suo mentore, Massimiliano Allegri, colui che forse riesce a tenere saldo il carattere di De Sciglio come nessuno, trasmettendogli quella consapevolezza necessaria per non ascoltare le critiche, spesso ingiuste.

Colui che sa come e dove utilizzarlo, cosa chiedergli: insomma, l’allenatore che lo conosce meglio.

Si alterna alla perfezione a Danilo, a destra, o ad Alex Sandro, a sinistra: che rubano più l’occhio perché, si sa, un brasiliano ex Manchester City o uno mancino fano sempre la sua parte. Ma l’italiano non sfigura nel confronto diretto. Anzi.

Quasi due partite intere, prestazioni convincenti e quella strana sensazione che scenderà in campo tante altre volte, consegnando alla Juventus solidità e duttilità nelle due fasi.

Ciò che darebbe qualsiasi terzino rinomato e spesso “giustificato”, negli errori, lo dà De Sciglio: criticato, chiacchierato. Preso di mira: lui è lì e continua a fare il suo, e anche bene.

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