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Dybala si confessa: come è rinato a Roma con Mourinho e il suo futuro

La Joya parla di tutto a Marca, dal Mondiale vinto alla passione per la moda fino al sogno Europa League

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Sarà pur vero che non è da questi “piccoli particolari” che si giudica un giocatore ma a Paulo Dybala quel rigore segnato nella finale dei mondiali contro la Francia gli ha cambiato un po’ (anzi molto) la vita. La Joya si confessa a cuore aperto al quotidiano spagnolo Marca, parla della sua rinascita a Roma dopo essere stato scaricato dalla Juventus, del suo futuro con la nazionale argentina e non solo.

Dybala ricorda la gioia da campione del mondo

Si parte da lì, da quella coppa alzata al cielo in Qatar: “Molte cose sono cambiate. Non è che ti alzi e dici: ‘Sono un campione’, ma, per un calciatore, aver vissuto tutto questo è qualcosa di unico e bellissimo. La prima cosa che mi viene in mente ripensando a quei rigori è il pensiero che avevo di non sbagliare, perché Coman aveva sbagliato il rigore prima del mio. Ho visto e rivisto tante volte i rigori e tutta la partita. Ogni volta mi viene la pelle d’oca. È un’emozione averlo vissuto”.

Rischiava di rimanere una comparsa a quei Mondiali, Scaloni non lo faceva entrare mai: “Avevo bisogno di un po’ di tempo per adattarmi dopo l’infortunio pre-Mondiale e nelle prime partite non ero ancora nelle migliori condizioni. Poi, ho cominciato a sentirmi bene e ho dovuto aspettare per giocare solo pochi minuti. Volevo sostenere, essere positivo e non sembrare mai arrabbiato o frustrato per non aver giocato. E così è stato: in uno dei momenti più importanti della Coppa, Scaloni si è fidato di me e io ho saputo ripagare quella fiducia segnando un rigore nel finale”. Ora coppa America e Mondiali nel suo mirino. Con o senza Messi? “Vogliamo che sia lì, ovviamente, è il nostro capitano, significa molto per noi e per la gente. Speriamo”.

Dybala racconta la sua rinascita a Roma

A Roma vive una seconda giovinezza: “Sì. Tutti mi hanno accolto in modo incredibile. La passione che esiste in questa città è molto forte, giochiamo sempre con uno stadio pieno. Mi hanno fatto sentire a casa fin dal primo giorno e questo mi ha aiutato a poter dare il massimo e cercare di mantenere la Roma al top. Se la Roma è Dybala-dipendente? No, no. Per avere numeri migliori ho bisogno che la squadra sia in buona forma. Siamo un gruppo unito che lotta per lo stesso sogno”.

Dybala rivela i segreti del rapporto con Mourinho

Con Mourinho è subito scoccata la scintilla: “Abbiamo una buona comunicazione per confrontarci, pensare, parlare con l’altro, per sapere cosa ne pensa. Mou ci aiuta molto perché facilita le nostre partite. Prima di arrivare avevo già parlato al telefono con José. Mi è piaciuto il suo modo di comunicare e il suo modo di essere, per come affronta ogni allenamento e ogni partita. Quella chiamata mi convinse a venire alla Roma. Ho avuto l’opportunità di giocare con i migliori al mondo e ora ho la possibilità di stare con uno dei migliori allenatori. Ne sono stato attratto, è un vincitore. Vede tutto come una finale, ogni partita. Al di là del rivale o della competizione, lo vive in un modo unico”.

Ora c’è l’appuntamento agli ottavi di Europa League con la Real Sociedad, Dybala spiega: “Non credo che nessuno avrebbe messo la Real Sociedad in questa posizione all’inizio del torneo. Hanno giocatori esperti, come David Silva, che rendono le cose molto facili in campo. È un giocatore che ammiro molto e sicuramente dovremo prenderci cura di lui. Vincere l’Europa League sarebbe qualcosa di incredibile, immagino la città, che esploderebbe… quasi come ha fatto Buenos Aires per i Mondiali. Se lo meriterebbero e speriamo di poterglielo dare”

Per la Roma è inamovibile ma ha una clausola bassa e potrebbe andar via già a giugno: “Sicuramente se ne parlerà dopo. Il mio futuro è qui, nel portare la Roma al top e penso che possiamo farcela. Cosa succederà in futuro… non lo so, perché la cosa più importante adesso sono le partite”

Sul suo profilo Instagram vanta 55 milioni di followers: “Alla gente piace ciò che è naturale, ciò che non è così artificiale. Mi piace il tema della moda, senza perdere di vista il mio lavoro. Cattura la mia attenzione. Ogni volta che posso andare agli eventi e ho dei giorni liberi, mi piace e col tempo ha risvegliato in me qualcosa che non conoscevo. I marchi, i loro designer… mi piacciono molto. Sicuramente, quando avrò più tempo, lo esplorerò di più”.

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