La storia umana e professionale di Ennio Doris, fondatore e presidente onorario di Banca Mediolanum, è stata sempre, costantemente accompagnata da passioni sportive intense che hanno trovato realizzazione in progetti importanti. Doris è scomparso nella notte tra martedì e mercoledì, a 81 anni.
Ennio Doris: la nota che annuncia la scomparsa
“Per oltre 40 anni è stato indiscusso protagonista della grande finanza italiana nonché imprenditore, banchiere e fondatore di Banca Mediolanum, una delle più importanti realtà del panorama bancario nazionale presente anche in Spagna, Germania e Irlanda”, si legge nella nota diffusa che conferma la scomparsa dell’imprenditore.
Ennio Doris: l’intuizione della banca senza sportelli
Ennio Doris, nato a Tombolo (Padova), era nato in una famiglia di agricoltori ed è riuscito a costruire un vero e proprio impero attorno alla Mediolanum, importando in Italia il modello di una banca senza sportelli nei primi anni Novanta. Nell’ultima classifica di Forbes sugli italiani più ricchi figurava al 17° posto, con un patrimonio pari a 3,4 miliardi di dollari.
Ennio Doris e Silvio Berlusconi: sponsor per il Milan
A ricordare il legame profondo che li teneva insieme, Silvio Berlusconi. Doris faceva parte della strettissima cerchia di “amici-collaboratori” del presidente del Monza ed ex numero uno del Milan. Il suo ritratto è sintetico, ma delinea quanto fossero legati da un rapporto di stima: “un grande uomo, un grande imprenditore, un grande patriota, un grande italiano”. A livello pratico, la Banca Mediolanum è stata a lungo sponsor di maglia del Milan durante l’era berlusconiana, nella fase forse più vincente e commercialmente più proficua per il club rossonero poi ceduto dalla famiglia Berlusconi.
Ennio Doris, la passione per il ciclismo e il Giro
Con e per lo sport, Ennio Doris aveva fatto molto, grazie alle possibilità economiche derivate dalla sua intuizione e dalla gestione di una realtà sempre più affermata: era un grande appassionato di ciclismo, non a caso la sua Mediolanum negli ultimi 19 anni è stata sponsor del Gran Premio della montagna al Giro.
Una passione vera, da italiano vero, di quelli cresciuti a racconti di Adriano De Zan e ammirando la fatica che si legge sui volti dei corridori. Amava così tanto il ciclismo da firmare addirittura dei libri: “100 storie un Giro – Le tappe più emozionanti in un dialogo tra appassionati”, scritto con Pier Augusto Stagi, oppure “Un Giro intorno a me”, tra imprese e campioni dell’amato Giro.