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Ecco Tommaso Berti: è lui il gioiello del Cesena e della Serie B

Il giovane centrocampista del Cesena fa parte della nuova generazione del talento Made in Italy tanto spinto dalla governance del campionato cadetto

Pubblicato:

Rocco Nicita

Rocco Nicita

Giornalista

Classe 1996. Collabora con varie testate e blog online. Conduce un podcast dedicato interamente alla Serie B.

Ecco Tommaso Berti: è lui il gioiello del Cesena e della Serie B Fonte: Shutterstock

Nonostante gli 11 punti in 9 partite e un tredicesimo posto in classifica che tradisce il buon inizio di campionato dei romagnoli, il Cesena si è dimostrata fin da subito una delle squadre più interessanti dell’intero campionato. Non solo per la proposta di gioco espressa, ma anche per due giovani calciatori che si stanno mettendo in luce nel campionato cadetto e che presto potrebbero presto conquistarsi una chance in palcoscenici più importanti: Cristian Shpendi e Tommaso Berti.

In realtà, entrambi non sono nuovi nell’ambiente di Cesena: se Shpendi – insieme al fratello gemello – è cresciuto nel club romagnolo e lì è rimasto fino all’esordio in prima squadra, Berti, nativo proprio di Cesena, ha dovuto fare un passaggio intermedio prima di ritornare in pianta stabile nella squadra della sua città. Entrambi, comunque, hanno fatto in tempo ad essere protagonisti dell’interminabile cavalcata agli ordini di mister Domenico Toscano, concludendo il campionato con 96 punti totalizzati in 38 partite (80 gol fatti e solo 19 subiti) e guadagnando la promozione con 19 punti di scarto dalla Torres, arrivata seconda nel Girone B della Serie C.

Va detto, a onor del vero, che Berti e Shpendi non erano gli unici calciatori cesenati ad aver riportato la squadra del cavalluccio nel campionato di Serie B dopo sei anni di assenza. Assieme a loro, il giorno della festa della promozione, sono stati celebrati anche Francesconi, Pieraccini, David e Giovannini, cresciuti nelle giovanili del Cesena. Mentre i primi due sono rimasti nell’organico dei romagnoli, pur non essendo considerabili titolari stabili, gli altri due sono invece stati girati in prestito rispettivamente al Gubbio e al Pineto. Gli unici ad essersi guadagnati un posto da titolari anche con il salto di categoria sono proprio Shpendi e Berti.

Non è una sorpresa che le giovanili del Cesena siano in grado di sfornare dei giovani di prospettiva, utili non solo a garantire un bacino per la propria prima squadra, ma anche per squadre di prima fascia. Due degli ultimi nomi che hanno in parte svolto la loro trafila nel Cesena – e che hanno lasciato la squadra anche a causa del fallimento del 2018 – sono

Matteo Prati (attualmente al Cagliari e titolare della Nazionale Under-21) e Cesare Casadei, tornato al Chelsea dopo l’anno in prestito al Leicester City.

Il percorso di Tommaso Berti

Si è detto che Berti è cresciuto nella squadra della sua città, nella quale ha giocato per lunghi anni fin dai pulcini. Lì è iniziata la sua trafila verso il professionismo e il debutto è arrivato qualche anno dopo proprio con la maglia del Cesena. Dopo aver esordito con la maglia bianconera, si sono concentrate su di lui le attenzioni di molti club. Prima un interesse del Milan sbocciato nel 2021 anche se poi non concretizzatosi, poi, dopo un’altra stagione in Serie C, l’approdo alla Fiorentina.

Con la squadra gigliata, l’esperienza di Berti sarà limitata all’Under 19, senza mai esordire con la prima squadra. Dal settembre 2022 al giugno 2023, il giovane centrocampista si è quindi reso protagonista di una buona annata nel campionato Primavera 1, condita da 9 reti (una delle quali nella finale di Supercoppa Primavera). Evidentemente tutto ciò non è bastato: la Fiorentina avrebbe potuto esercitare il riscatto (versando circa 350.000 euro nelle casse del Cesena) per portare il centrocampista a titolo definitivo sulle sponde dell’Arno, tuttavia la dirigenza Viola ha ritenuto di non voler investire sul suo profilo.

In gigliato, Berti ha incrociato Alberto Aquilani sulla panchina della primavera e a lui riconoscerà il merito di averlo fatto migliorare sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista tattico. Il centrocampista cesenate torna spesso sulla sua esperienza in Viola nel corso delle varie interviste, dimostrandosi contento di aver potuto vestire una maglia prestigiosa ma, allo stesso tempo, non vedendo il mancato riscatto come una bocciatura. Anche perché proprio da questo scenario si apre una delle più classiche sliding doors.

Dopo l’esperienza con la maglia della Fiorentina, Berti ha fatto quindi ritorno alla squadra che lo ha lanciato nel mondo del professionismo. Nella stagione 2023/2024 ha giocato 42 partite complessive – tra campionato e coppa – siglando 6 gol in campionato e 9 assist complessivi. Numeri certamente importanti per un centrocampista di appena 20 anni.

Al di là dei numeri individuali, le prestazioni gli sono valse la riconferma nella squadra in cui è cresciuto calcisticamente e, di conseguenza, è stato ritenuto idoneo per affrontare il salto di categoria senza timore che potesse annaspare.

Tommaso Berti nel Cesena di Michele Mignani

Nonostante il Cesena abbia attrezzato la propria squadra con l’innesto di alcuni giocatori decisivi e di esperienza per la categoria (Bastoni S., Curto, Calò, Antonucci), i due calciatori delle giovanili sono stati il perno attorno al quale costruire una squadra che fin da subito ha dimostrato di poter competere con sfidanti ben più accreditate e, magari, già da tempo nel campionato cadetto.

La guida della squadra è stata affidata a Michele Mignani, tecnico ormai alla terza esperienza – dopo Bari e Palermo, seppure per sole 10 partite inclusi playoff – su una panchina nel campionato cadetto. Le squadre allenate dal mister ligure si sono sempre contraddistinte per l’equilibrio tra fase offensiva e fase difensiva, tuttavia sembra che il suo Cesena abbia una chiara vocazione offensiva. Non lo dimostrano solo i 16 gol segnati (secondo miglior attacco dopo Pisa e Sassuolo), ma anche il dato degli expected goals: i romagnoli hanno totalizzato 12.6 xG, quarta squadra per produzione offensiva dopo Sassuolo, Pisa e Spezia.

La squadra di Mignani, in particolare, riesce a sfruttare il palleggio dal basso – è la terza squadra per tocchi di palla nella propria trequarti – per stanare gli avversari e poi dare sfogo a lunghe transizioni con i suoi velocisti, principalmente Kargbo e Shpendi. In questo senso, un abile palleggiatore come Berti non fa altro che garantire maggiore fluidità e sicurezza nella circolazione del pallone, specialmente nel momento in cui ci si deve districare in spazi angusti.

Il principale punto di forza del giovane cesenate sta proprio nella tecnica di base, che gli permette di colmare un gap fisico con la media del campionato. Soprattutto, dispone di una maturità nel palleggio e nel gioco sotto pressione che non sono assolutamente un fattore comune tra i calciatori della sua età.

La paura durante Cesena – Modena

Dopo un ottimo avvio di stagione, nella quale ha già messo a referto un gol e due assist in sette partite, la notizia spiacevole: a seguito di un contrasto di gioco subito nella gara casalinga tra Cesena e Modena, Berti è costretto a rimanere fermo per un paio di turni. Nulla, in confronto all’esito che si temeva dopo lo scontro con un giocatore del Modena: la diagnosi ha riportato “solo” una distorsione tibio-tarsica, escludendo ogni tipo di frattura o di danno muscolare. Fin dalla gara contro il Pisa, giocatasi il 5 ottobre 2024, è quindi rientrato a disposizione di mister Mignani, per poi ritornare titolare a tutti gli effetti nella partita persa per 3 a 5 contro la Sampdoria.

Quale futuro per Berti?

Se dovesse riconfermare il trend delle ultime prestazioni (e in generale degli ultimi anni), possiamo stare sicuri che per Berti ci sarà un radioso futuro nel massimo campionato italiano.

L’intelligenza tattica del giocatore e la tecnica nel trattare la palla con i tempi giusti è senz’altro uno dei suoi tratti distintivi, il che lo rende una tipologia di giocatore in via d’estinzione. Si tratta esattamente del prototipo di calciatore che manca al calcio italiano: un giocatore di talento puro.

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