In tempi di difficoltà (per le avversarie), ogni occasione è buona per provare a buttare giù dalla torre le più forti al mondo. Ad esempio, Paola Egonu: la giocatrice di Cittadella, grande protagonista nelle prime due week di VNL, ha dovuto difendersi dalle accuse di “bullismo” rivolte nei suoi confronti sul web dopo un contatto con giocatrice cinese avvenuto nel corso dell’ultima gara disputata dalle azzurre, prime a punteggio pieno dopo 8 gare e in striscia aperta in partite ufficiali da 22 incontri.
- Il muro subito, la ricaduta "pericolosa", la reazione "scenografica"
- La difesa di Paola: "Volevo solo farle capire di fare attenzione"
Il muro subito, la ricaduta “pericolosa”, la reazione “scenografica”
La scusa per accusare l’opposto della Numia Milano è data da quanto accaduto sottorete con la giocatrice cinese Dong Yuhan, che dopo aver inflitto una monster block all’azzurra l’è ricaduta involontariamente addosso, e chiaramente Paola ha avuto qualcosa da ridire per quanto successo.
L’atleta asiatica, 19 anni, è alla prima esperienza internazionale di livello: non si sarebbe certo aspettata una reazione così “dura” da parte dell’opposto italiano, e non ha perso tempo a lamentarsi dopo la partita. E naturalmente non è stata l’unica, perché in fondo quando c’è da contestare qualcosa a Paoletta, pochi si tirano indietro: è una scena vista chissà quanto volte, e dimostra anche quanto sia arretrata la maturità culturale del popolo che le ha dato i natali (leggi: Italia).
Nota a margine: per quella reazione un po’ scomposta, il primo arbitro ha ammonito Egonu. Insomma, oltre al danno del muro subito, la beffa di un rimprovero piuttosto inatteso.
La difesa di Paola: “Volevo solo farle capire di fare attenzione”
L’opposto di Cittadella ha cercato di giustificarsi, dal momento che dopo il contatto con la giocatrice cinese è stata lei ad avere la peggio (è rimasta a terra accovacciata per qualche secondo). Solo dopo essersi rialzata ha provato a spiegarsi con l’avversaria sotto rete, prima fissandola in modo un po’ “minaccioso”, poi chiedendole di avvicinarsi per rivolgerle un paio di rimproveri per il rischio che le aveva procurato.
Proprio quello sguardo “di sfida” ha richiamato l’attenzione di Paul Catalin Szabo-Alexi, il primo arbitro, che ha ammonito Paola per via di un comportamento che tecnicamente sarebbe concesso solo alle capitane. Ma dopo la gara sul web tutti hanno dato contro alla giocatrice di Velasco, fino ad arrivare ad accusarla di “bullismo” nei confronti della 19enne cinese.
E a quel punto Paola ha risposto a tutti per le rime, pubblicando una stories con l’intento di chiudere la polemica nata via social. “Tutto quello che volevo dire alla giocatrice cinese era di fare attenzione perché è caduta nella mia metà campo e questo poteva costituire un pericolo sia per me sia per lei. Mi vedete come una bulla, ma volevo soltanto aiutarla visto che, in questo stesso modo, si è infortunata una sua compagna di squadra (Wu Mengjie). E non mi importa essere stata murata in quell’azione, perché questa è la pallavolo”.