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Euro 2020, Italia: l'incredibile carica di Leonardo Bonucci

Leonardo Bonucci si mostra più carico e sicuro di se che mai a due giorni dalla finalissima di Euro 2020 a Wembley. Le sue parole in conferenza stampa sono pura fiducia in se stessi..

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Euro 2020, Italia: l'incredibile carica di Leonardo Bonucci Fonte: Getty Images

Manca davvero pochissimo Signore e Signori. Due giorni, non di più, e sarà il momento di Italia-Inghilterra, finalissima di Euro 2020. Questa sarà la 10a finale dell’Italia in un grande torneo internazionale (sei Mondiali, quattro Europei): solo la Germania (14) ne ha giocate di più tra le nazionali europee. L’Italia ha vinto gli Europei nel 1968, perdendo poi le successive due finali nella competizione (2000 e 2012).

A prendere la parola in una conferenza stampa organizzata da remoto, per precauzione stanti tre positività nel gruppo stampa dei giornalisti e operatori Rai al seguito degli azzurri, è stato Leonardo Bonucci, grande protagonista di questa rassegna con prestazioni veramente di altissimo livello. Queste le sue parole:

“La possibile vittoria di domenica è importante per il movimento del calcio italiano, per ogni giocatore, per la Federazione, per tutto quello che andrebbe a portare la vittoria dopo anni difficili e in questo periodo. Sarebbe una grande iniezione di fiducia per gli italiani […] Pensiamo solo a giocare a calcio e a divertirci. Il resto sono solo chiacchiere. In campo ci sarà il miglior spettacolo per il calcio da parte dell’Italia, dell’Inghilterra e degli arbitri. Giocare in casa loro non ci spaventa”.

Molti giocatori, in questo gruppo azzurro, sono molto giovani e dunque questa sarà la partita più importante di tutta la loro carriera, come per esempio Di Lorenzo. Bonucci invece, di finali se ne intende eccome, anche se con fortune abbastanza alterne:

“L’ho scritto qualche giorno fa su Instagram. Non siamo la somma degli individui, il gruppo è qualcosa di più grande. Lo abbiamo dimostrato dopo l’infortunio di Florenzi, Di Lorenzo è entrato e si è dimostrato all’altezza. E’ un bravo ragazzo, un grande professionista e sa applicarsi. Ha mostrato grande professionalità: ha giocato contro attaccanti esterni difficili da prendere e ha sempre fatto la sua partita. Domenica ci troveremo altri giocatori forti nell’uno contro uno ma siamo tranquilli. Lui e tutti gli altri daranno il massimo”.

L’Italia passa, in 3 anni, da una mancata qualificazione al Mondiale ad una finale dell’Europeo, soprattutto dopo aver sconfitto avversare che, sulla carta, avrebbero dovuto farci la pelle come Belgio e Spagna. Il merito, in questo caso, è largamente da dare al lavoro del CT Roberto Mancini:

“Non pensavo di esserci ma non ho mai pensato che risalire fosse difficile. Mancini ci ha spinto sin dal primo giorno, lì si è sentita la voglia di tutti di ripartire. Ci ha aiutato un anno in più d’esperienza per tutti, giovani e anche grandi. In questo anno abbiamo maturato esperienza ed entusiasmo, ci ha permesso di esser qui a credere in qualcosa che tre anni fa sembrava utopia. Faremo di tutto per essere all’altezza domenica sera […] Mancini ha lavorato sulla testa, ridandoci fiducia, entusiasmo, autostima. Ci ha fatto credere che la sua strada era giusta, era quella migliore. Ha messo in campo talento, qualità, che poi nel calcio ti fa vincere. Puoi giocare la tua gara migliore ma se davanti la qualità non porta al gol, rimani zero a zero al massimo. Giocare con tanto talento in mezzo e davanti agevola il nostro percorso”.

Per concludere anche una parola sulla gara di domenica e sull’avversario da affrontare, l’Inghilterra, che ha vinto 15 delle ultime 17 partite a Wembley in tutte le competizioni (1N, 1P), segnando 46 gol e subendone solo cinque ma sarà alla sua prima finale agli Europei, e la prima in un grande torneo internazionale da quando vinse la Coppa del Mondo del 1966. È il divario più lungo tra due finali (Mondiali/EURO) per qualsiasi nazionale europea (55 anni):

“Non deviamo l’ora di scendere in campo anche se gran parte dei tifosi presenti sarà inglesi. Vogliamo fare qualcosa di storico, una grande prestazione e poi vedremo come finirà […] Kane non lo scopro ora, è tra i migliori al mondo. In queste tre gare abbiamo avuto la fortuna di aver incontrato alcuni dei più importanti al mondo. E’ uno stimolo per non concedere nulla alla fine della partita”.

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