Milano lotta, sbuffa e alla fine si prende una vittoria di platino a Belgrado, a casa della Stella Rossa. E l’82-80 finale ha tutta l’aria di essere un passe-partout per sognare l’ingresso nella post season, con i play-in oggi decisamente più a portata di mano. Una vittoria ottenuta col cuore grazie ai 19 punti di Mirotic, i 15 de LeDay e i 14 di Shields, bravi ad accendersi tutti nel momento in cui la partita richiedeva uno sforzo in più per spingersi oltre i propri limiti.
- Vittoria col cuore e con "brivido" finale
- Messina felice, ma cauto: "Non è ancora fatta per la post season"
- Bologna cede senza appello al Real Madrid
Vittoria col cuore e con “brivido” finale
Per capire quanto sia importante il successo ottenuto dall’Olimpia nel cuore della Serbia basta dare proprio un occhio alla classifica: un ko. avrebbe messo l’EA7 quasi alla porta, così è tutto un altro vivere, con 5 gare ancora di disputare prima della conclusione della regular season. Una partita “sporca”, nel senso che c’è stato sa sfangarla anche con un po’ di mestiere, perché come era prevedibile la Stella Rossa non ha regalato nulla e la fisicità che ne è scaturita ha portato le due formazioni a collezionare viaggi dalla lunetta (30 per la Crvena Zvezda, 28 per Milano).
E a conti fatti la differenza l’hanno fatta proprio i tre liberi in più segnati dalla formazione di Messina (23 a 20), che al di là dei soliti noti ha ricevuto dividendi pesanti da elementi come Armani Brooks e Guglielmo Caruso che in altre occasioni avevano fatto anticamera, senza incidere granché.
Brooks ha chiuso in doppia cifra trovando punti pesanti soprattutto nel primo tempo, Caruso ha infilato tre canestri in area nel momento in cui la Stella Rossa ha provato a scappare, venendo subito ricondotta a più miti consigli. Giocate semplici ma determinanti in una gara che s’è chiusa in modo thrilling, con Mirotic che fa 1/2 dalla lunetta per il +2 con 4 secondi da giocare, “graziato” dall’errore di Kalinic che pasticcia nell’ultima azione della partita.
Messina felice, ma cauto: “Non è ancora fatta per la post season”
Messina ha commentato con grande soddisfazione la vittoria (la 16esima su 29 partite) arrivata su uno dei campi più caldi del continente. “Questa è una vittoria davvero importante per noi. Per tre quarti siamo stati ottimi, poi ci siamo innervositi e abbiamo fatto un po’ il loro gioco, rischiando nel finale di vanificare una prova davvero notevole.
L’abbiamo vinta grazie a tre giocate difensive di spessore, che hanno saputo mascherare anche qualche errore di troppo dalla lunetta. Sentivamo il peso della posta in palio perché la sconfitta col Fenerbahce ci aveva fortemente ridimensionato, ma adesso tutto è tornato come nelle intenzioni. Aver recuperato Mirotic è stato fondamentale, ha giocato seppur dolorante e di questo gliene va dato merito”.
Sulla corsa alla post season, il POBO di casa Armani ha le idee chiare: “Una settimana fa eravamo fuori da tutto, a sentire i ben informati. Non so, il calendario è tosto, con tre scontri diretti contro Paris, Real e Barça che valgono tanto. Tre squadre già battute all’andata, e andare 2-0 sarebbe determinante”.
Bologna cede senza appello al Real Madrid
La stagione europea della Virtus di Ivanovic (fresco di pseudo rinnovo: è stata rimossa la clausola che lo avrebbe visto ancora sulla panchina delle Vu nere soltanto in caso di conquista dello scudetto) è ormai compromessa da un pezzo e ogni avversaria che atterra alla Segafredo Virtus Arena ha vita facile.
Il Real deve solo pazientare 5 minuti prima di prendere il largo e andarsi a prendere una vittoria bella pesante per la “sua” corsa alla post season. Complici anche le assenze di Belinelli, Pajola e Clyburn, il compito degli uomini di coach Mateo (trascinati dai 13 punti di Tavares e Musa) s’è rivelato piuttosto semplice, pensando al fatto che la Virtus ha tirato 3/20 dall’arco.
Quella del Real è stata una vittoria wire-to-wire, nel senso che Bologna non è mai riuscita a mettere il naso davanti per tutti i 40’, riuscendo soltanto a impattare due volte prime battute (al massimo 8-8) prima di subire il primo break e ritrovarsi sotto 17-30 alla prima sirena. A quel punto è stata tutta una gestione da parte della formazione iberica, che ha chiuso senza alcuna difficoltà (settimo ko. di fila per Bologna).