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Eurolega, Milano è inarrestabile: LeDay ne fa 33 e il Barcellona capitola senza appello

Altra prova maiuscola dell’Olimpia, che sbanca pure Barcellona e continua la risalita: LeDay devastante, Shields decisivo, sesta vittoria di fila

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

È una Milano da impazzire, perfettamente con dna europeo: sbanca anche il Palau Blaugrana di Barcellona e infila la vittoria numero 9 nella sua stagione di Eurolega, che soprattutto è la sesta consecutiva (sarebbero state 8 di fila se non ci fosse stata la sconfitta nel finale a Berlino: fanno 8-2 nelle ultime 10). Una vittoria ottenuta grazie a a fantastica progressione nel terzo quarto, buona per stroncare totalmente la resistenza di un Barça che alle prime difficoltà si è letteralmente sciolto di fronte alla grande organizzazione dell’EA7.

Milano, in un mese il mondo è cambiato

Quanto è lontano il tempo in cui Ettore Messina definiva “schizofrenica” la sua creatura. Che da fine ottobre in poi ha cambiato registro, più o meno in concomitanza con il derby vinto contro la Virtus quando tutti sembrava volgere al peggio.

Da quel 31 ottobre l’orizzonte è cambiato totalmente: la sconfitta di Berlino (gara buttata via nel finale, dopo aver condotto per 39’ e mezzo) è stata l’unica sbavatura in un percorso netto entusiasmante, coinciso (anche questo va detto) con l’ingresso a roster di Nico Mannion, l’upgrade che ha saputo far decollare definitivamente le ambizioni di casa Olimpia.

Mannion prezioso (stasera invero un po’ in ombra), così come determinanti sono state le metamorfosi positive di gente come Causeur e LeDay, quest’ultimo devastante con percentuali altissime dal campo e dalla lunetta (33 punti). Il rientro di Shields e la ritrovata continuità di Dimitrijevic e Diop hanno fatto il resto. L’Europa ha accolto un’Olimpia rigenerata e mai cosi bella e sfrontata, autorevole candidata a un posto tra le prime 6 (quindi direttamente ai play-off senza play-in).

LeDay e Mirotic indicano la via

Il Barcellona per un tempo ha fatto il bello e cattivo tempo, trovando anche la doppia cifra di vantaggio nei primi 10’. Ma non ha mai dato l’impressione di poter realmente tenere a freno la verve di Milano, che nel terzo quarto ha risposto per le rime con un parziale mortifero di 36-17 (nonostante un tecnico fischiato a Messina e un -9 a metà quarto), in buona misura orchestrato da LeDay e Shields, devastante con l’unica tripla di serata arrivata nel momento in cui i catalani cominciano a perdere le distanze.

Anche LeDay ha incantato con 4/4 dall’arco e 9/9 ai liberi (il Barcellona ne ha tirati 8 totali di squadra…) mentre Mirotic ha mostrato i soliti lampi di classe assoluta, per giunta davanti a un pubblico che conosce piuttosto bene.

Come ti ribalto la serata in due minuti e mezzo

La fuga decisiva arriva negli ultimi 150 secondi: il Barça va in tilt, piovono tecnici a ripetizione e LeDay dalla lunetta non perdona, con Bolmaro che fa altrettanto a gioco fermo. In un amen l’Olimpia ribalta tutto e prende il largo: in 5’ arriva un 27-5 di parziale che suona come un monito per il resto del continente.

Il resto è pura accademia: Milano non consente al Barça di tornare sotto la doppia cifra di svantaggio e il finale profuma di grande impresa.

Un’Olimpia così non può non far sognare: se davvero questa era una sorta di prova di maturità, l’EA7 l’ha superata a pieni voti. Finisce 94-81: chi vuole andare a Dubai, sede (assai discussa) della final four 2025, i conti li deve fare anche con la banda Messina.

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