Miracolo a Vitoria. Will Clyburn stampa il gioco da 4 punti che vale il sorpasso ai danni del Baskonia, con meno di due secondi sul cronometro, e regala un debutto da sogno per Dusko Ivanovic, grande ex della sfida in terra basca. Un ribaltone per certi versi inatteso, firmato dal giocatore che più di tutti aveva fatto capire di non avere alcun feeling con l’ex tecnico Banchi, capace però di scatenarsi in una serata che è stata di quelle “vecchia maniera”, con la classica partita “sporca” dove ogni pallone ha avuto un peso specifico enorme. Ma dove l’ultima parola ce l’ha avuta Bologna, che ha alzato sensibilmente la voce.
- Clyburn s'inventa la giocata della vita (e della partita)
- Belinelli out, ma il cuore di Bologna ha battuto forte
Clyburn s’inventa la giocata della vita (e della partita)
Ivanovic era ufficialmente al debutto sulla panchina delle Vu nere (nelle precedenti due uscite non era ancora stato abilitato a stazionare ai bordi del campo, costretto a starsene nelle ultime file degli spalti) e fino a un paio di secondi dalla fine era convinto che l’andazzo fosse quello di sempre: Virtus generosa e combattiva, magari anche capace di mettere il naso davanti in certi momenti della gara, poi però inesorabilmente staccata nel finale, a corto di energie e con le idee annebbiate.
Quando la 12esima sconfitta su 14 gare era a un passo dal materializzarsi, ecco la sorpresona: l’1/2 ai liberi di Rogkavopoulos, con 4 secondi e mezzo da giocare, fa tutta la differenza del mondo, perché impedisce al Baskonia di scappare su un comodo e pacifico +4, consegnando la palla a Clyburn che in un attimo si fa trovare pronto dalla linea dei tre punti e scaglia la bomba che entra di tabella e muove la retina.
Ma l’opposizione di Moneke viene considerata fallosa dopo la revisione all’instant replay, consegnando a Clyburn il tiro libero supplementare che vale il clamoroso gioco da 4 punti. Che non sarà stato “pesante” come quello di Danilovic nel derby scudetto con la Fortitudo, ma per la Bologna targata Segafredo ha un valore inestimabile in questo momento della stagione.
Belinelli out, ma il cuore di Bologna ha battuto forte
E dire che la serata era cominciata malissimo in virtù dell’assenza last minute di Marco Belinelli (problema muscolare, meglio non rischiare, visti i tempi incerti, che pure non ha condizionato più di tanto una Virtus che se l’è giocata a viso aperto, riuscendo sempre a tenere i fili del discorso.
Il Baskonia non è mai scappato, a tratti ha dovuto anche inseguite (roba piccola, ma tant’è), poi nel finale era sembrato mettersi al riparo da brutte sorprese, specie dopo il +5 firmato da Hall entrando nell’ultimo minuto di partita.
Poi però è successo quello che nessuno poteva immaginare: Clyburn e Grazulis con un canestro ciascuno in area hanno tenuto in vita la Virtus, e l’errore di Rogkavopoulos ha fatto il resto. Mancava solo un ribaltone così eclatante nella disgraziata stagione europea di Bologna, che resta lontanissima dalla zona play-in, ma che almeno ha battuto un colpo. E che colpo.