Milano l’ha fatto veramente: ha sbancato Istanbul e fermato la corsa del Fenerbahce, capolista di Eurolega, e l’ha fatto grazie a una grande prova di squadra, dove però il direttore d’orchestra risponde al nome di Nikola Mirotic. Il montenegrino ha semplicemente riscritto le regole del gioco: 29 punti e una prestazione da leadership conclamata, di quelle che non possono passare inosservate.
- Eurolega, Mirotic e LeDay illuminano la serata di Milano
- L'Olimpia soffre nel terzo quarto, poi piega il Fenerbahce
Eurolega, Mirotic e LeDay illuminano la serata di Milano
Pensare a una prestazione tanto dominante non era facile da pronosticare. L’Olimpia però sembra aver imparato dai propri errori (e ne ha commessi tanti strada facendo): la sesta vittoria stagionale su 12 gare disputate rimette in carreggiata la formazione di Messina, trascinata non solo da Mirotic ma anche da un LeDay determinante grazie ai 19 punti segnati, quasi tutti nella seconda parte dell’incontro.
Una sorta di testimone raccolto da Dimitrijevic, che a sua volta ha irradiato la prima metà di partita segnando 15 punti (di cui 10 nel solo primo quarto). Milano ha vinto guidando sempre il punteggio e dimostrando una volta di più di essere in grado di esaltarsi nelle serate grandi firme, come appunto quelle alla Ulker Sports Arena.
L’Olimpia soffre nel terzo quarto, poi piega il Fenerbahce
Milano ha dovuto inseguire soltanto all’inizio del terzo quarto, quando Hayes-Davis con due triple aveva illuso i compagni e convinto più d’uno che le cose si sarebbero potute raddrizzare. Invece un parziale di 9-0 sull’asse Mirotic-Shields ha provveduto a rispedire l’Olimpia a distanza di sicurezza, senza pure concedere l’opportunità ai turchi di tornare a contatto. Alla fine il 91-85 finale è stato fin troppo benevolo, pensando al -17 dove il Fener era sprofondato a inizio del quarto periodo.
Una prova sontuosa dell’EA7 che in qualche modo finisce per mandare un segnale forte a se stessa, oltre che al resto del continente. Mai come adesso sono lontani i tempi delle incredibili rimonte subite (quella con lo Zalgiris, con 27 punti di vantaggio dilapidato, rimane fuori categoria), mai come adesso sembra essere tornato il sereno, con Messina che pare aver trovato la chiave per far girare come si deve il collettivo di casa Olimpia.