La quinta sconfitta a un tiro di schioppo, la palla (finalmente) nelle mani giuste al momento giusto. Perché per Will Clyburn tiri come questi sono la regola: l’arena del Partizan resta col fiato sospeso, ma quando vede partire la palla sa già dove andrà a finire, cioè dentro la retina. Con 12 secondi da giocare, la Virtus effettua il sorpasso a lungo inseguito. E non si fa più rimontare: passa 70-69 a Belgrado, a casa Obradovic, e conquista la prima vittoria stagionale dopo 4 sconfitte. E così facendo rivede la luce, che per lunghi tratti è rimasta spenta anche nella capitale serba.
- Will... I Am: benvenuti al Clyburn show
- Cordinier sempre solido: doppia doppia d'autore
- Banchi elogia lo spirito di gruppo. "E che gran difesa"
Will… I Am: benvenuti al Clyburn show
Clyburn è l’uomo in missione, quello che s’è redento nel momento in cui ha capito che senza le sue giocate la stagione di Bologna rischiava di deragliare ben prima di quanto si potesse immaginare. Era partito male in Eurolega, addirittura a secco al debutto contro la sua ex squadra, cioè l’Efes (zero punti e 0/3 dal campo in 18’), non troppo ispirato nemmeno contro l’Asvel (9 punti) e nell’ultima sfida contro Monaco (8 punti). In mezzo, la serata da 16 punti con lo Zalgiris, dove è rimasto in campo 36’.
A Belgrado, però, Will ha riacceso la luce: 27 punti con 9/12 da due e 3/10 dall’arco (qui si potrebbe far meglio, ma accontentarsi non guasta), più 5 rimbalzi per rimettere i compagni in carreggiata quando più se ne è avvertito il bisogno.
Cordinier sempre solido: doppia doppia d’autore
La Virtus ha rischiato ancora una volta di pagare dazio a un avvio di partita senza idee, tale da consentire al Partizan di mantenersi costantemente a un paio di possessi pieni di vantaggio. Clyburn l’ha letteralmente risollevata: a metà partita, 16 dei 32 punti segnati dalle Vu nere portavano la sua firma. Poi l’ha portata a giocarsi il classico finale punto a punto, spalleggiato anche da un Cordinier da 12 punti e 10 rimbalzi che ha segnato il libero grazie al quale per la prima volta sul 66-65 la Virtus è andata avanti, quando sul cronometro restavano appena 3’ da giocare.
Lì gli attacchi hanno smesso di segnare, ma Clyburn s’è preso la responsabilità più grande, quella di trovare il canestro più importante della sua (sin qui) breve avventura bolognese. Il Partizan avrebbe potuto replicare con Ntikilina che sulla sirena ha avuto la tripla del definitivo sorpasso, ma la preghiera è rimasta inascoltata. E così tutti sono corsi ad abbracciare Clyburn, che mai prima di stasera aveva vinto alla Stark Arena. “Credo sia la prima volta in tutta la mia carriera, e per questo sono felice. Siamo stati praticamente sempre sotto, ma non abbiamo mai pensato che questo ci avrebbe condannato a perdere. Nel finale abbiamo stretto le maglie in difesa e siamo stati bravi a risalire nel punteggio”.
Banchi elogia lo spirito di gruppo. “E che gran difesa”
Per dirla con le parole di Luca Banchi. “Eravamo sotto pressione, sapevamo di non poter sbagliare ancora, ma qui è dura per tutti. Aver vinto la lotta a rimbalzo s’è rivelato un fattore. Da questa trasferta mi porto dietro tanti dati oggettivi e la consapevolezza che possiamo giocarcela con tutti, ma giocando la nostra pallacanestro. La cosa più impressionate? L’aver concesso appena 8 punti al Partizan nel quarto quarto. Beh, questo rende merito ai nostri sforzi, perché davvero non capita tutti i giorni di venire a fare cose simili a casa loro”.