Il doppio ex di Roma e Siviglia, Vincenzo Montella ha parlato ai microfoni di Radio Anch’io Sport, ed ha analizzato la finale di Europa League tra i giallorossi ed il club andaluso.
Le dichiarazioni del tecnico: “È scontato per chi farò il tifo: per me Siviglia è stata una parentesi importante, anche se molto breve. Siamo arrivati ai quarti di Champions League, traguardo storico per la società, e in finale di Coppa del Re. Ma sono stati pochi mesi, non si può paragonare alla passione per la Roma: sono stati dieci anni molto intensi per me”.
Sulla vittoria del Siviglia sullo United di Mourinho: “Ma non era una finale. Mourinho è un uomo vincente, basta dire che a Roma ha raggiunto due finali europee in due anni. È un genio”.
Riguardo il favorito: ”Le finali sono sempre incerte. Un po’ di storia conta, ma non credo ci siano favorite. Sarà importante l’episodio, la calma, l’abitudine, ma non vedo una favorita”.
Sull’importanza di Dybala e Mourinho: ”Dybala fa la differenza, nella Roma un po’ di più, è il giocatore che ha più talento e imprevedibilità. Mi auguro possa essere nelle condizioni fisiche di giocare anche solo per uno spezzone di partita. Sul futuro di Mourinho non lo posso prevedere, ma a Roma comunque ha lasciato il segno, la dimostrazione sono i sold out allo stadio ogni domenica. Con lui si è tornati a respirare l’entusiasmo dei primi anni Duemila che fortunatamente ho vissuto anch’io”.
Un commento poi su Abraham e Belotti: “La Roma ha un’identità precisa, una squadra molto compatta, si difende con ordine, pazienza e sacrificio, gli attaccanti sono un po’ penalizzati. Il baricentro della Roma non è altissimo e questa è stata una delle cause per cui sia Abraham che Belotti non riescono a ingranare. Tuttavia riesco a vedere un’alchimia importante, è merito dell’allenatore che riesce a far sacrificare giocatori di talento”.
Un pensiero poi sullo scudetto del Napoli: ”Felicissimo, erano troppi anni che Napoli non vinceva, è stato un trionfo. Noi allenatori viviamo di energie e stimoli, quando vengono meno, lasciare è un atto di grande responsabilità. Tanto di cappello a Spalletti”.
Un commento poi sula stagione del Milan: “Stagione eccellente e altamente competitiva, con semifinale di Champions e quarto posto. Servono innesti di qualità un po’ in tutti i reparti, Maldini e Massara lo sanno molto bene”.
In chiusura, un commento sul futuro: “Non lo so, sto bene in Turchia, il campionato mi piace. Come detto, un allenatore vive di ambizioni e stimoli, vedremo cosa succederà, non ho molta fretta ora di decidere” riporta Tuttomercatoweb.