L’Italia si prepara ad ospitare gli Europei di calcio del 2032 in un’edizione in cui dividerà l’onere insieme alla Turchia. Domani potrebbe il giorno decisivo con la Uefa che dovrebbe assegnare l’edizione del 2028 a Gran Bretagna e Irlanda, lasciano spazio poi per quelle del 2032 al nostro paese e alla Turchia ma i problemi sono ancora tanto.
- Chistrillin sicura: Italia-Turchia 2032 è fatta
- Euro 2032: la frenata di Gravina
- Italia: da risolvere il problema stadi
Chistrillin sicura: Italia-Turchia 2032 è fatta
A rilanciare la notizia degli Europei 2032 è stata Evelina Christillin, membro aggiuntivo della Uefa nel consiglio della Fifa, che nel corso dell’intervista a Rai Radio 1 ha provato a spiegare lo stato delle cose.
Domani non ci sarà nessuna sorpresa, gli Europei del 2032 saranno assegnati a Italia e Turchia, è cosa fatta. Si è lasciato campo libero a Gran Bretagna e Irlanda per il 2028. Solo cinque città potranno ospitare l’Europeo, è un accordo preso dalle federazioni italiana e turca. Ci sarà una sorta di contest per scegliere le città ma il problema riguarda proprio quello degli stadi.
Euro 2032: la frenata di Gravina
Se le parole della Christillin sono quelle di assoluta certezza, da parte del presidente della Figc Gabriele Gravina c’è invece molta più cautela.
Evelina è un’inguaribile ottimista. Abbiamo profondo rispetto per la Uefa e per il Comitato Esecutivo che è chiamato a decidere sull’assegnazione di Euro 2028 ed Euro 2032, nulla è ancora deciso. Quindi auspico che la valutazione della candidatura congiunta sia positiva.
Italia: da risolvere il problema stadi
La candidatura congiunta con la Turchia per ospitare gli Europei del 2032 ha sollevato molte polemiche, a cominciare dai problemi legati al rispetto dei diritti umani nel paese con cui l’Italia legherà il suo nome per un avvenimento così importante nel mondo del calcio.
Ma c’è da tenere in considerazione anche il fattore stadi. Saranno cinque le città che ospiteranno in Italia l’evento e dunque i fondi saranno dirottati sugli stadi di quest’ultime, impedendo quindi un più complessivo ammodernamento delle strutture sportive nel nostro paese, un’opportunità in meno ma forse anche qualche problema da risolvere in meno.
Si parla ormai da tempo del problema degli stadi in Italia, uno studio di Lega e Coni ha portato alla luce che i nostri impianti hanno una media di 68 anni, a differenza dei 38 anni degli stadi in Germania e dei 35 in Inghilterra. Senza considerare che solo rimanendo all’interno dei paesi Uefa nel corso degli ultimi 15 anni sono stati costruiti 187 stadi, la stessa Turchia ne ha costruiti 29 mentre l’Italia è ferma a 5.