Marcell Jacobs c’è, guarda a Parigi anche se la strada è ancora lunga e piuttosto tortuosa. La seconda giornata di gare agli Europei di atletica di Roma è quella della storia per i colori italiani. Doveva essere il giorno perfetto e lo è stato ancora di più con gli azzurri che portano a casa 6 medaglie (3 d’oro, 2 d’argento e 1 bronzo) ma ci sono anche tanti problemi che riguardano l’organizzazione.
- Jacobs fa chiarezza sull’infortunio
- Simonelli e Fabbri: ora si fa sul serio
- Elettronica in tilt, Melluzzo penalizzato
Jacobs fa chiarezza sull’infortunio
Neanche il tempo di esultare per la vittoria di Marcell Jacobs e per l’argento di Chituru Ali che arriva il momento di tensione. Dopo il traguardo il campione olimpico comincia a zoppicare leggermente con il viso che si contrae in una smorfia di dolore ed è lo stesso Jacobs a dover fare chiarezza su quanto successo: “Solo un po’ di affaticamento ai polpacci, erano le mie prime due gare ravvicinate, dopo 70 metri ho sentito il polpaccio che si iniziava a chiudere. Mi aspettavo di meglio per quanto riguarda il tempo ma è importante il titolo che mi dà tanta fiducia. Ora devo continuare a lavorare, tra meno di due mesi ci sono le Olimpiadi. Io ho cambiato e ho stravolto tutto quindi ci vuole ancora un po’ di tempo per sistemare bene tutti i dettagli”.
Simonelli e Fabbri: ora si fa sul serio
Leonardo Fabbri è da tempo uno dei nomi “forti” nel mondo dell’atletica. Il pesista azzurro ha rotto anche il ghiaccio con le vittorie importanti centrando un oro a Roma che gli deve dare grande fiducia in vista di Parigi. I 22 metri su cui si è assestato in questo momento lo mettono sicuramente in lizza per un podio anche alle Olimpiadi dove però non dovrà farsi prendere da ansie e preoccupazioni.
La crescita di Lorenzo Simonelli è strabiliante: dai 60 ai 110 ostacoli il velocista azzurro è stato protagonista di una crescita esponenziale. La medaglia d’oro è la ciliegina sulla torta di una stagione di altissimo livello e sembra quasi passare in secondo piano il tempo firmato all’Olimpico: un 13”05 che non vale solo il primato italiano ma anche una prestazione che potrebbe valere qualcosa di importante a Parigi 2024.
Elettronica in tilt, Melluzzo penalizzato
Nei giorni scorsi si era parlato molto del flop biglietti riguardante gli Europei di Roma. Stasera l’Olimpico era caldissimo come da previsioni per una serata che si annunciava (e poi è stata confermata) da sogno per i colori italiani. Ma ci sono altre cose che non hanno funzionato ma che stavolta non riguardano l’organizzazione italiana ma quella internazionale.
Il problema principale riguarda le false partenze con i blocchi di partenza che sembrano sensibili a qualsiasi movimento e creano dei problemi agli atleti. A farne le spese è stato il velocista azzurro Matteo Melluzzo. Il 21enne siciliano nella prima semifinale non sente l’alt dopo una falsa partenza (in tanti nella sua batteria continuano a correre), percorre tutti i 100 metri firmando anche il cronometro sul tempo di 10”12 che gli avrebbe permesso di accedere alla finale ma non vale. Si torna a gareggiare dopo circa 20 minuti e stavolta tensione e fatica non gli permettono neanche di finire la gara.
Ma a essere in difficoltà è stata tutta l’elettronica all’interno dello Stadio Olimpico: spesso le misure di lanci e salti arriva con clamoroso ritardo. Allo stadio l’annuncio avviene prima con tanto di boato e solo diversi secondi dopo anche gli spettatori a casa riescono a capire cosa sia successo. Anche dalla pedana di salto in lungo, dove è in corsa Furlani, ci sono momenti strani come il salto nullo dell’azzurro (sarebbe stato lunghissimo) che viene prima segnalato buono e poi annullato. E anche in occasione dell’ultimo salto arriva una segnalazione di nullo senza però nessuna conferma dalla telecamera presente sulla pedana di stacco.