Fila via liscia senza patemi la prima serata dorica dell’Italvolley di Fefè De Giorgi: al Pala Rossini di Ancona, sotto gli occhi di Simone Anzani, la Svizzera esce comunque tra gli appalusi dei 4.000 presenti, sconfitta per 3-0 ma in grado comunque di competere al cospetto dei campioni del mondo e d’Europa in carica, che nel secondo set devono faticare un po’ più del previsto per avere ragione degli elvetici, decisamente meno efficaci sia nel primo che nel terzo parziale di serata.
- Partita mai in discussione
- Centrali nuovi di zecca
- Yuri Romano è il più ispirato
- Michieletto scava un solco al servizio
- De Giorgi su Mosca e Sanguinetti
- Simone Anzani uno di noi
Partita mai in discussione
La vittoria, mai in discussione, consegna agli Azzurri più di un’ipoteca sul primato nel girone, anche se tra 48 ore contro la Germania le insidie saranno comunque dietro l’angolo, perché la nazionale tedesca ha dimostrato di essere in netta crescita e sin qui ha vinto tutte e tre le gare disputate (clamorosa la vittoria in rimonta per 3-2 sul Belgio, che era avanti due set a zero).
Dovesse battere la Serbia, mercoledì sera potrebbe addirittura spodestare Simone Giannelli e compagni in vetta alla pool A, anche se l’impresa appare piuttosto ardua.
Centrali nuovi di zecca
Il cammino dell’Italia, insomma, procede spedito anche nella serata in cui De Giorgi decide di mischiare un po’ le carte, cambiando cioè entrambi gli interpreti al centro: Galassi e Russo si godono un turno di riposo e allora tocca ai giovani Leandro Mosca e Giovanni Sanguinetti dettare legge sotto rete.
La coppia classe 2000 non tradisce le attese, semmai solo un pizzico di emozione: concentrati e sul pezzo, i due innesti dimostrano quanto sia facile inserirsi in un meccanismo già ben oliato, con Giannelli al solito sublime nello smistare pallone e i martelli pronti a sfruttare l’ottimo lavoro del palleggiatore.
Yuri Romano è il più ispirato
È Yuri Romanò il più ispirato di serata: 6 punti nel primo e altrettanti nel secondo indirizzano la gara sui binari desiderati dagli Azzurri, con Lavia e un redivivo Michieletto (De Giorgi lo lascia in campo anche e soprattutto per fargli prendere fiducia e continuità dopo un avvio di Europeo non troppo convincente: 12 punti e il 63% in attacco su 19 tentativi per l’asso dell’Itas Trentino) bravi ad alternarsi nel ruolo di schiacciatori.
La Svizzera come detto non sfigura, ma paradossalmente non riesce mai a mettere il naso avanti: è brava a ricucire due volte lo strappo nel primo (quando costringe Fefè a chiamare il time out sul 12 pari: all’uscita ne verrà fuori un break di 5-0) e soprattutto nel secondo set, quando pur senza mai andare avanti nel punteggio trova comunque la forza per costringere gli Azzurri a chiudere sul 25-23 (il primo era terminato 25-19).
Michieletto scava un solco al servizio
L’Italia per certi versi è un po’ accademica: gioca col pilota automatico, forza troppo al servizio (8 errori solo nel primo set), a volte si deconcentra un po’, ma ha sempre il controllo delle operazioni in mano.
Nel terzo parte fortissimo con Michieletto al servizio e scava un solco col quale fa scendere i titoli di coda in largo anticipo (25-15 il finale).
De Giorgi su Mosca e Sanguinetti
Poco avvezzo a far ruotare tanti effettivi da una partita all’altra, stavolta De Giorgi ha messo un po’ più di “pepe” a una serata che si sapeva sarebbe stata abbastanza agevole.
Eppure anche la Svizzera, certo la squadra meno quotata tecnicamente del girone, quando abbiamo mollato un attimo la presa ha cominciato a rendersi pericolosa, anche perché ha difeso veramente bene
spiega il commissario tecnico azzurro. Che sulla scelta di inserire Mosca e Sanguinetti fa notare che
in una competizione così lunga c’è bisogno di avere tutti i giocatori pronti e rodati. Rinaldi lo aveva fatto, e pure bene, con l’Estonia, stasera è toccato a loro giocare con Giannelli e prendere le misure. Adesso spero che nelle prossime gare ci sarà modo di mettere in ritmo anche altri ragazzi che sono con noi in questa avventura.
Simone Anzani uno di noi
La presenza di Anzani ha reso la serata ancor più bella e speciale.
Simone è uno di noi, è venuto negli spogliatoi prima della gara ed è stato sempre vicino a noi anche durante la partita. Sta vivendo un’estate travagliata, ma fa parte del nostro gruppo e lo sentiamo vicino, così come noi ci sentiamo vicini a lui.
Mercoledì con la Germania c’è bisogno di chiudere bene i conti e prepararsi poi ad andare a Bari per le gare a eliminazione diretta con un’ulteriore spinta.
Partita che vale tanto e che vogliamo affrontare con il giusto atteggiamento. Se vuoi eccellere a questi livelli non ti puoi adeguare, ne stare a guardare le avversarie, ma piuttosto concentrarti su te stesso e portarti dietro quello che di buono si riesce a fare.