Chiuso l’Europeo 2023 con l’amaro in bocca di un quarto posto da campionesse in carica, la nazionale femminile di volley volta pagina e lo fa con una notizia che era nell’aria, ma che a leggerla fa sempre un certo effetto: Paola Egonu non convocata per il preolimpico in programma a Lodz, in Polonia, dal prossimo 16 settembre.
- Volley, Mazzanti sotto accusa
- Egonu esclusa: la nota della federazione
- Italvolley al preolimpico senza Egonu
Volley, Mazzanti sotto accusa
Sono giorni e ore concitate per la nazionale femminile del volley, che vede il c.t., Davide Mazzanti, sotto accusa per l’eliminazione prematura dalla rassegna continentale e la pesante sconfitta 3-0 nella finalina per il bronzo contro l’Olanda.
Un quarto posto che brucia e che allarga, forse definitivamente, lo strappo tra il commissario tecnico e parte della squadra, in particolare, proprio Paola Egonu, già delusa dal trattamento ricevuto durante l’Europeo, con un impiego con il contagocce a favore di Ekaterina Antropova, naturalizzata in fretta e furia e gettata, di fatto, nella mischia, poche ore prima dell’esordio.
Egonu esclusa: la nota della federazione
Così, nonostante fosse nell’aria e ampiamente preventivabile, l’esclusione dal preolimpico di una degli opposti più forti a livello mondiale non può che aggiungere frastuono a un rumore già assordante. Ma tant’è Paola non prenderà parte alla spedizione polacca e potrà concedersi un po’ di riposo dopo un periodo difficile e in vista della nuova avventura in A1:
L’atleta azzurra, pur ribandendo il proprio attaccamento alla maglia dell’Italia, ha concordato con il commissario tecnico e il presidente federale Manfredi di non partecipare al torneo in Polonia per prendersi un periodo di riposo.
Italvolley al preolimpico senza Egonu
Questa la nota ufficiale della federazione. E, a fare specie, in una situazione ai limiti del paradosso è proprio il ruolo giocato (o meglio, non giocato) dalla federazione, che fin dal “risicato” bronzo conquistato l’anno scorso al Mondiale olandese dell’anno passato, ha accolto senza batter ciglio le decisioni di Mazzanti.
Da lì, in poi, carta bianca al ct e gestione (non solo della Egonu) criticata da gran parte degli addetti ai lavori. Mai nessuna presa di posizione delle federazione, per un epilogo scontato, ma che lascia oggi enormi perplessità e l’Italia costretta a giocarsi un posto a Parigi 2024 orfana di una delle sue migliori interpreti e in un clima non certo idilliaco.