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Evenepoel dopo il Mondiale pensa alla doppietta Giro-Tour? Lefevere lancia l'idea: "Remco ci sta pensando"

Il dominatore della crono mondiale, tra i favoriti anche della prova in linea, guarda già al 2025: secondo Lefevere potrebbe correre sia al Giro che al Tour, emulando Pogacar.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Ha un sogno nel cassetto, Remco Evenepoel: centrare un poker come nessun altro corridore al mondo si è mai sognato di realizzare, perché vincere due ori olimpici e due ori mondiali nello stesso anno, praticamente a distanza di due mesi, è qualcosa che sfugge a ogni logica applicata al mondo del pedale. Ma se davvero il 2024 è l’anno dei grandi ribaltoni, quello dei primati apparentemente insormontabili e dei libri di storia che vengono riscritti senza colpo ferire (Pogacar dopo 26 anni ha rinverdito i fasti dei pochi eletti capaci di vincere Giro e Tour nello stesso anno), allora è giusto pensare che Remco possa spingersi oltre i propri limiti. Dopotutto a Zurigo di terreno per attaccare e rimettersi la maglia iridata sulle spalle ce n’è fin troppo. Anche se Pogacar (o chi per lui) potrebbe avere altri piani.

I prossimi obiettivi di Evenepoel

Remco ha ancora due grandi obiettivi da qui a fine stagione: il Mondiale, dove sogna il bis del 2022 a Wollongong, e poi Il Lombardia, la classica delle foglie morte, da tre anni a questa parte di proprietà esclusiva del solito Pogacar. Ma ha la mente già rivolta al 2025, anno che in un modo o nell’altro dovrà certificarne la maturazione mostrata nell’ultimo biennio.

Una stagione nella quale, a sentire il gran capo di casa Soudal Quick Step, Patrik Lefevere, il belga potrebbe addirittura ambire all’ambizioso progetto di puntare sia al Giro che al Tour. “Nei piani di Remco c’è la voglia di misurarsi nei grandi giri e di cercare di vincere anche Giro e Tour, dopo aver centrato l’obiettivo due anni fa alla Vuelta.

Chiaro però che come team vorremmo fare le cose per gradi: ci sarebbe piaciuto portarlo già quest’anno alla Sanremo, una corsa di 300 chilometri che gli sarebbe servita per comprendere meglio alcune dinamiche di corsa. Vero è che ormai nessuno usa più la Sanremo come preparazione, ma piuttosto come corsa dove arrivare già preparati per vincere. Nel futuro di Evenepoel vedo Sanremo e Fiandre, ma prima lui vuole chiudere la tripla corona e vincere i due grandi giri che gli mancano”.

Remco come Pogacar, tra Giro e Tour

Già nella stagione che sta per volgere al termine, nei piani iniziali di Remco c’era la volontà di correre sia sulle strade d’Italia che su quelle di Francia. Poi però, al netto della caduta rimediata nella tristemente nota quarta tappa dei Giro dei Paesi Baschi, la scelta del team era stata quella di prediligere il debutto al Tour, dove ha chiuso sul podio dietro gli inarrivabili Pogacar e Vingegaard.

“Proprio Pogacar ha dimostrato che si possono vincere Giro e Tour nello stesso anno, ha aggiunto Lefevere, “e so per certo che Remco è molto attratto all’idea di poter fare una cosa del genere negli anni a venire. Ovviamente sa che potrà riuscire nell’impresa solo a fronte di una preparazione dettagliatissima, con un primo picco di forma a metà aprile. Ma la cosa più importante è farlo divertire”.

Lefevere e il futuro del campione belga

Lefevere parla sulla scorta di anni di esperienza, ma è il primo a sapere che il futuro di Evenepoel potrebbe anche essere lontano dalla Soudal Quick Step, al netto di un contratto che scadrà tra due stagioni. È noto da tempo l’interesse della Red Bull Bora Hansgrohe, pronta a ricoprirlo d’oro pur di portarlo alla propria corte, vista anche l’impossibilità di riuscire ad arrivare a Pogacar, blindatissimo dalla UAE.

Di sicuro la Red Bull attuale potrebbe garantire qualche sicurezza maggiore a Remco nell’ottica di un grande giro da affrontare con ambizioni di vittoria, specie se dovessero esserci ancora i due dominatori degli ultimi 5 Tour de France. Al Giro però il prossimo anno potrebbe ritrovarsi da solo, un po’ come lo era già nel 2023, quando però un (presunto) test positivo al Covid lo convinse ad abbandonare dopo la prima settimana, quando peraltro vestiva già la maglia rosa. Prima, però, c’è da fare la storia a Zurigo: quattro medaglie d’oro in un’estate sarebbero roba da consegnare alla leggenda.

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