Uno dei tre big match della 13° giornata di Serie A, oltre ad Atalanta-Lazio e al derby della Capitale tra Roma e Lazio, sarà Juventus-Inter, il cosiddetto Derby d’Italia al quale le sue squadre arrivano con umori simili.
La Juve ha perso col PSG ma almeno si è qualificata per l’Europa League, con Allegri che sembra ormai deciso, finalmente, a puntare sui giovani. Allo stesso tempo, nonostante la qualificazione agli ottavi di finale raggiunta, l’Inter ha perso nell’ultimo turno di Champions League contro il Bayern Monaco e, come se non bastasse, ha perso nuovamente il proprio bomber Romelu Lukaku fino al 2023, con Big Rom che ora rischia di dover saltare anche il Mondiale in Qatar che inizia tra pochissime settimane.
- Lukaku vola in Belgio per curarsi: torna tra una settimana
- La premessa dell'esperto: "Non in campo prima di due-tre settimane"
- Roberto Martinez teme per Lukaku: in dubbio per il Mondiale
Lukaku vola in Belgio per curarsi: torna tra una settimana
Dopo il nuovo stop, per un risentimento alla cicatrice miotendinea del bicipite femorale sinistro, Lukaku ha concordato con l’Inter la possibilità di continuare le proprie cure in Belgio. Salterà dunque sicuramente sia la Juventus che il Bologna (remota anche la possibilità di convocazione con l‘Atalanta), e dunque si chiude il 2022 nerazzurro del belga, che in questo inizio di stagione ha potuto contribuire ben poco alla causa.
Il piano prevede il ritorno a Milano tra una settimana per gli esami organizzati dall’Inter. Al momento però la linea che prevale è quella della prudenza, col fisico di Big Rom già molto provato e che non potrebbe sopportare ulteriori problemi.
La premessa dell’esperto: “Non in campo prima di due-tre settimane”
Nella giornata di oggi, la Gazzetta dello Sport ha interpellato Marco Cesarini, in passato responsabile della prevenzione del Milan e specialista in questo genere di problemi. A Cesarini è stato chiesto di spiegare perchè la zona dell’infortunio di Lukaku sia pericolosa. Le sue parole riportate da fcinter1908.it:
“Perché quella è una zona tendinea poco innervata. In genere i calciatori si sentono bene dopo un tempo breve, vanno forte per tornare e qualche volta può succedere di incappare in una ricaduta. Serve minimo una settimana per rivalutare con una risonanza magnetica il danno reale”.
Si teme ora per il Mondiale, e Cesarini cerca di dare un’idea dei possibili tempi di recupero:
“La premessa di fondo è che dire qualcosa di certo senza vedere gli esami non è possibile. In linea generale, quando c’è una ricaduta simile non ci si può aspettare di tornare in campo in meno di 2-3 settimane”.
Il problema sarà anche la condizione fisica di Lukaku, che non ha continuità ormai da tanto tempo:
“Sicuramente lo è. Va ricostruita. Dato che se un calciatore non è a posto dal punto di vista aerobico, il rischio di andare incontro a nuove lesioni è molto elevato. Non è una situazione facile con la quale avere a che fare. E poi Lukaku, giocatore molto esplosivo, in campo esprime una forza enorme. Questo significa che, in caso di danno muscolare, è molto più facile che incappi in una lesione complessa”.
Roberto Martinez teme per Lukaku: in dubbio per il Mondiale
Il CT dei Diavoli Rossi Roberto Martinez diramerà la lista definitiva dei convocati soltanto tra una decina di giorni, e la domanda che si pongono tutti è una sola: ci sarà Romelu Lukaku?
Big Rom è senza dubbio l’attaccante di riferimento della formazione belga, arrivata alla fine di un ciclo pieno di campioni e dunque all’ultima possibilità di vincere qualcosa dopo tanto tempo al primo posto nel ranking FIFA.
Per il Belgio, il primo appuntamento sarà il 23 novembre contro il Canada, a seguire il Marocco il 27 e poi la Croazia il 1° dicembre.
Il tempo per recuperare dall’infortunio certamente c’è, ma serve fare in fretta anche per recuperare forza fisica e condizione in vista della Coppa del Mondo. L’Inter per questo 2023 si è ormai arresa, il Belgio ancora no.