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F1, scoppia il caso Pirelli dopo la vittoria Ferrari ad Austin: spariti i trofei disegnati da Matteo Macchiavelli

La doppietta di Leclerc e Sainz al Gp di Austin si ammanta di mistero: i trofei Heroo disegnati da Matteo Macchiavelli per la Pirelli sono stati cambiati all'ultimo momento, violazione di copyright?

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

Che vittoria sarebbe senza un po’ di brivido, un retroscena, un mistero da risolvere. E la vittoria, la doppietta della Ferrari ad Austin non è stata da meno. E se in pista la cavalcata vincente di Charles Leclerc e Carlos Sainz non hanno avuto grossi problemi e sussulti, tranne un piccolo allarme poi rientrato sulla power unit dello spagnolo, è il post gara in Texas che si è colorato di giallo. Sotto osservazione il podio del COTA e per la precisione la premiazione dove non è andato tutto liscio. Specie quando sono stati consegnati i premi ai due ferraristi e a Max Verstappen arrivato terzo. Il caso Pirelli e dei trofei firmati da Matteo Macchiavelli è scoppiato proprio alla cerimonia di premiazione, proviamo a fare chiarezza.

Il mistero dei trofei Pirelli al GP di Austin: ruotini per tutti

La Ferrari ha conquistato una splendida doppietta al COTA. Primo Charles Leclerc, secondo Carlos Sainz. Terzo Max Verstappen dopo la solita battaglia vinta di furbizia con Lando Norris, penalizzato e imbufalito. Quando i tre piloti sono saliti sul podio i più attenti hanno subito notato qualcosa di strano. Sainz e Verstappen arrivati ai piedi del podio sono stati premiati con il classico ruotino della Pirelli che di solito è riservato a chi firma la pole. Mentre il vincitore, Leclerc, è stato premiato con una coppa sembrata abbastanza anonima. Di certo non il trofeo che era stato presentato per la gara di Austin.

Che fine hanno fatto i trofei Heero della Pirelli: ipotesi violazione copyright

Il mistero si infittisce da subito. Perchè proprio una settimana fa erano stati presentati i trofei, a cura della Pirelli, che sarebbero dovuti andare ai primi tre classificati del GP di Austin. I trofei in questione rappresentavano una figura umana con un casco; il nome era “Heroo” e sono opera del disegnatore italiano Matteo Macchiavelli. Ogni trofeo era di un colore diverso: oro per il vincitore, argento per il secondo e titanio per il terzo.

Tuttavia la forma dei tre trofei ha fatto sorgere più di qualche dubbio e conseguente segnalazione sulla possibile violazione dei diritti di copyright. L’allarme sarebbe scattato sabato alla vigilia della gara e gli organizzatori non hanno voluto rischiare e quindi hanno ritirato i tre premi e col poco tempo a disposizione hanno dovuto “arrangiare” la premiazione con quello che c’era…

Trofei Austin: le somiglianze, da Topolino di Disney a Bearbrick

Sono scattate subito voci e rumors sulle varie somiglianze dei trofei rimossi dal podio di Austin in ipotesi di violazione dei diritti di Copyright. La prima, quella più immediata, è col celebre Topolino della Disney ma sembra anche che gli “Heroo” siano simili ad alcune sculture in vendita da Bearbrick, e poi ci sarebbe Lego perché al figura del trofeo avrebbe le mani dei famosi omini delle costruzioni.

Chi è l’autore di Heroo, Matteo Macchiavelli

Matteo Macchiavelli è un disegnatore italiano classe 1980. Dopo la laurea in economia si è trasferito a Los Angeles dove ha conseguito un master alla UCLA di Los Angeles. Inizia nel mondo della moda. Negli ultimi dieci anni, Matteo ha abbracciato il suo amore per l’arte, sviluppando uno stile unico che fonde belle arti e design. È particolarmente noto per essere stato il primo artista a portare l’arte nel mondo ad alto numero di ottani delle corse di Formula 1. Matteo ha ottenuto un ampio riconoscimento per aver creato opere d’arte direttamente sui telai delle auto di Formula 1, trasformando queste macchine iconiche in tele mobili.

In un’intervista esclusiva a Highsnobiety, subito la presentazione del nuovo premio che sarebbe dovuto essere consegnato sul podio di Austin, Matteo Macchiavelli aveva raccontato come questa creazione unica nel suo genere simboleggiasse l’essenza dell’eccellenza del motorsport, fondendo design all’avanguardia con innovazione artistica: “L’ispirazione dietro Heroo nasce da una profonda passione sia per l’arte che per il motorsport”.

“Il grande design esiste all’incrocio tra arte e funzionalità – spiegava Macchiavelli – Heroo incarna questa filosofia, stando come un’icona senza tempo che ponga l’arte moderna e la storia del motorsport”.

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