Mentre Charles Leclerc è diventato il Principe di Monza dopo la vittoria nel Gp d’Italia, Sebastian Vettel ha vissuto all’Autodromo uno dei pomeriggi più brutti della sua carriera. Il testacoda in avvio, il contatto con Stroll, la penalità di 10 secondi e il doppiaggio: per il pilota tedesco il Gran Premio di casa è stato mortificante, e le gerarchie in Ferrari ora lo vedono in posizione di svantaggio rispetto al lanciatissimo ventunenne monegasco.
I guai del quattro volte campione del mondo non sono però finiti qui: oltre alla penalità inflittagli per il contatto con Stroll, Vettel si è visto attribuire dalla commissione gara anche 3 punti di penalità sulla patente speciale dei piloti di Formula 1. Il tedesco è già a nove punti di penalità, “collezionati” negli ultimi dodici mesi: a 12 scatta la squalifica di una gara. Seb recupererà 2 punti il 19 ottobre in occasione del Gran Premio degli Stati Uniti: non dovrà fare altri errori nelle prossime tre gare o incapperà in un umiliante stop.
Il drammatico pomeriggio di Monza carica ancora più di tensione il Mondiale del ferrarista: gli errori si moltiplicano e da mesi circolano le indiscrezioni su un suo possibile ritiro, anche a fine stagione.
“Non posso essere contento della mia gara oggi. Pensavo di essere partito bene, ma poi non ho trovato spazio, ho perso la posizione, l’ho recuperata e mi sono riavvicinato alle macchine davanti. Poi ho semplicemente perso l’anteriore e non sono riuscito a rimediare. È semplicemente andata così, ma ovviamente non ne sono felice, e a quel punto la gara era persa. Non sono contento di me stesso. Ho perso il posteriore entrando in curva e poi ancora di più. Ho faticato a ripartire, ho innescato l’antistallo due volte, bloccato sul cordolo, e non ho visto chi arrivava. Ha influito il caos del sabato? Ero di buon umore oggi, la qualifica di ieri non ha avuto impatto”, è stato il commento della sua gara a Sky.
C’è chi gli chiede se non ha perso la voglia di gareggiare: “No, in realtà no. Ovviamente mi piace ancora fare quello che faccio, ma sicuramente quando non vai bene e sai di poter fare meglio non puoi essere contento”.
SPORTAL.IT