A quale risultato potrà ambire la Ferrari nel GP del Bahrain? Una domanda a cui difficilmente si può rispondere con sicurezza, ma al tempo stesso la Rossa cercherà di ottenere il massimo piazzamento possibile. In questo weekend, al debutto ufficiale sulla SF21 ci sarà Carlos Sainz, il quale non vuole esagerare e cerca di mantenere le aspettative del pubblico al minimo, ma allo stesso tempo garantisce che si lotterà fino all’ultimo per il piazzamento migliore possibile.
In questa prima gara di Sakir si potranno osservare i primi veri e reali rapporti di forza dopo la tre giorni di test pre-stagionali, con tutte le scuderie probabilmente non al massimo delle prestazioni. Queste le parole del pilota spagnolo ad AS:
“Se si vuole lottare per cose migliori rispetto allo scorso anno, proveremo a lottare. E se no, proveremo a massimizzare ciò che c’è. Dato che non so dove siamo, non so quale risultato sia buono. Invece di fare calcoli sulla benzina e sul motore, questa settimana ho esaminato i miei dati e quelli di Charles, i dati dell’auto, per migliorare la macchina e me stesso. La mia parte razionale sa perfettamente che non siamo qui per vincere, ma per fare in modo che proviamo a vincere il prima possibile”.
Dunque si potrà puntare almeno al podio nel corso della stagione? O sarà un altro anno di sofferenza estrema? Questa l’opinione di Sainz:
“Dipende. Mercedes e Red Bull saranno sicuramente davanti. Questo occupa quattro posizioni. I podi per merito saranno complicati, l’anno scorso arrivarono per le squadre a metà griglia quando quelle davanti fallivano. Se dipendiamo da quel fallimento delle vetture davanti, non lo so ancora”.
La crescita in rosso di Sainz passerà attraverso l’esperienza del mezzo che potrà acquisire solamente con il passare del tempo. Un po’ come avvenuto nella sua ultima esperienza in McLaren, dove è cresciuto ma soprattutto ha fatto crescere la squadra portandola fino al terzo posto nei costruttori:
“Portare il limite della macchina in qualifica è sempre più difficile per un nuovo pilota in squadra, è qualcosa che si impara soprattutto con tante gare. Il Carlos dell’ultima gara con la McLaren non ha niente a che fare con quello della prima gara, sai dove sono gli ultimi due decimi e li prendi. Ho bisogno di gare e background per fare quell’esperienza ed essere più forte, sia in qualifica che in gara”.