Anche se mancano ancora due gare già si può dire che per la Red Bull e Max Verstappen il 2022 è stato un grandissimo anno con i due titoli mondiali conquistati in anticipo. 16 vittorie su 20 per il team austriaco, 14 da parte del pilota olandese che ha vinto il campionato per la seconda stagione consecutiva. La Ferrari aveva iniziato bene, ma poi per Charles Leclerc e Carlos Sainz c’è stato poco da fare.
I meriti di Verstappen
In un’intervista al sito ufficiale della Formula 1, lo spagnolo Sainz ha parlato di quanto fatto dallo stesso Verstappen, che ha vinto il mondiale già il 9 ottobre in Giappone: “Che Max meriti il titolo non devo dirlo io, i numeri parlano da soli. È stato molto consistente e non ha commesso errori“.
“È stato il migliore e ha vinto. Lui e la Red Bull hanno lavorato alla grande, mettendo subito da parte la delusione per i problemi nelle prime gare – ha aggiunto proprio Sainz -. Si sono concentrati molto bene sullo sviluppo della vettura e hanno raccolto i frutti”.
La svolta della Red Bull
Nelle prime cinque gare del campionato davanti in classifica c’erano la Ferrari e Leclerc. Poi a Barcellona la Red Bull e Verstappen hanno preso il comando senza mai lasciarlo. L’olandese ha festeggiato con quattro gare d’anticipo, il team ha vinto il titolo mondiale in quella del Texas.
Secondo Sainz, la Red Bull ha fatto meglio una cosa rispetto alla sua Ferrari: “Hanno mantenuto costanza e competitività nelle aree in cui non siamo stati in grado di essere così forti – così lo spagnolo -. Complimenti a Max e alla Red Bull che hanno meritato in pieno i titoli”.
La carriera di Max
Verstappen e Sainz hanno esordito insieme in Formula 1 nel 2015 come compagni di squadra in Toro Rosso. L’olandese è salito in Red Bull l’anno successivo, mentre lo spagnolo è passato da Renault e McLaren prima di approdare in Ferrari nella passata stagione. I numeri fra i due sono molto diversi.
Due titoli e 34 vittorie per Verstappen, solo un successo per Sainz. Il ferrarista ha parlato così di Max: “È cresciuto in ogni singola area. Non c’è un settore in cui non l’abbia fatto – ha detto -. Ora ha una macchina competitiva ed è ciò che serve per vincere in Formula 1. Altrimenti non accadrà mai”.