A cinque gare dalla fine del Mondiale di Formula 1, il confronto tra Charles Leclerc e Sebastian Vettel diventa sempre più impietoso per il quattro volte campione del mondo: il monegasco ha finora totalizzato 75 punti, contro i 18 del tedesco, e gli è finito davanti 8 volte su 9 gare in cui è arrivato al traguardo. A Portimao la differenza è stata particolarmente evidente (un quarto contro un decimo posto), tanto da generare frizioni dopo la corsa tra Vettel e il team manager Binotto.
Ai microfoni di Sky Jacques Villeneuve ha spiegato cosa sta succedendo al tedesco: “La sua guida è molto diversa da quella di Leclerc. E’ Leclerc che ha indirizzato lo sviluppo della macchina, perché la Ferrari ha lui come pilota futuro, e più si va avanti, meno la macchina è guidabile per Vettel. Anche se si inventa un assetto o no, non riesce a spingere al limite. Ora la macchina va al limite di Vettel, non al limite del potenziale della macchina”.
Un potenziale che invece sta raggiungendo Leclerc, come sottolinea in un’intervista al sito ufficiale della F1 l’ex dt di Maranello Ross Brawn: “Un pilota senza una macchina competitiva può seguire due strade. O demotivare il team, e allora le prestazioni calano, il che non aiuta nessuno. Oppure può fare come Charles, che sta cercando di capire a fondo i problemi e sta trovando prestazioni extra che aiutano a motivare il team in difficoltà. E quando avrà una macchina, sarà un pilota più forte“.
“È questo ciò che rende tale un campione del mondo. Schumi ha vinto gare che non avrebbe dovuto vincere considerando la macchina che aveva. Non so come ha fatto ma è riuscito a farlo. E anche Hamilton ha dimostrato questo. Ora ha una grande macchina, ma ricordo che ha vinto delle gare quando la macchina non era al top”.