Cambiando l’ordine delle piste il risultato non cambia. Vince sempre e solamente Max Verstappen che si prende anche il Gran Premio di Gran Bretagna, undicesima prova del Mondiale di Formula 1 2023. Al di là di una partenza a rilento l’olandese ha dominato anche a Silverstone davanti ai padroni di casa, Lando Norris e Lewis Hamilton con una rediviva McLaren e una consistente Mercedes. La Ferrari invece è stata una delusione totale. Mai in gara, lenta e nuovamente in crisi con le gomme. Li ritroveremo sicuramente tutti o quasi tra i “top e flop”, Maranello purtroppo solo tra i “peggiori” della domenica british con le nostre pagelle.
- F1, pagelle Gran Premio di Gran Bretagna - Silverstone
- GP Silverstone: il top dei top, bentornata McLaren
- GP Gran Bretagna: il flop dei flop... indovinate? Ferrari
- Mondiale F1: prossima tappa, Gp Ungheria
F1, pagelle Gran Premio di Gran Bretagna – Silverstone
- Max Verstappen (Red Bull) 9,5: ci regala un brivido, anzi due, picchiando il muretto box in uscita dal garage durante le qualifiche e facendosi un pisolino in partenza. Ci mette giusto un paio di giri a svegliarsi, si riprende la vetta e poi “ciao ciao alla compagnia”. Al di là dell’intermezzo safety car, il solito dominio, i record personali di enfant prodige da riscrivere ancora una volta. E vabbè, st’anno va così, è il più forte sulla macchina forte, poche chiacchiere.
- Lando Norris (McLaren) 10: dopo una qualifica da urlo regala ai sudditi di Sua Maestà una partenza al fulmicotone e un paio di giri al comando, roba non da poco in epoca Verstappen. Certo, opporre resistenza al sorpasso di Max pareva brutto ma dimostra lucidità perchè quello che non ha fatto con l’olandese l’ha messo tutto dentro nella difesa alla ripartenza contro Hamilton per tenersi il 2° meritato posto.
- Oscar Piastri (McLaren) 8: ci sono volute un po’ di gare ma finalmente l’australiano ha dimostrato il suo valere anche se la rottura della Haas di Magnussen gli tira un brutto scherzo facendogli perdere il podio a vantaggio di Hamilton, ma lui non demerita assolutamente, anzi.
- Charles Leclerc (Ferrari) 4: parte benino poi resta piantato in una Ferrari le cui gomme somigliano a quelle delle macchine dei Flinstones, di pietra, ci manca solo che i piloti spingano coi piedi sotto il cockpit. Di lì in poi il buon Charles lotta contro i mulini a vento, non riuscire a passare la Williams di Albon nel finale è la fotografia della sua domenica da “impotente”.
- Carlos Sainz (Ferrari) 4: vedi il commento di Leclerc con l’aggravante di essere messo alla gogna mediatica subendo un triplo sorpasso nel finale nel giro di poche curve. Davvero avvilente, povero Carlos e dire che un anno fa da queste parti vinceva la sua prima e fin qui unica gara in F1.
- George Russell (Mercedes) 5,5: fa una gara onesta ma vede sempre da dietro i tubi di scarico delle McLaren e soprattutto della Mercedes rivale che sale sul podio mentre lui alla fine della fiera è l’inglese forse più scontento della compagnia oggi, pubblico compreso.
- Lewis Hamilton (Mercedes) 9: lui e il team dimostrano di avere ancora i galloni di campioni del mondo quando ritardano la chiamata box, la Terra di Albione ha fatto il resto mandando in malora il motore di Magnussen e favorendo la genialata che ha fruttato un 3° posto che poteva diventare 2° per poco. Bello l’abbraccio di Lewis a fine gara con Norris, che sia un passaggio di consegne?
- Alexander Albon (Williams) 7: per la terza volta consecutiva centra la top ten in qualifica, roba che non gli succedeva dai tempi della parentesi in Red Bull e non è poco se guidi una Williams. Specie se poi in gara vai ancora a punti e ti permetti il lusso di metterti dietro non una ma due Ferrari. Come ai bei tempi di Villeneuve e Hill.
- Fernando Alonso (Aston Martin) 6: è tutta un’altra musica rispetto alla prima parte della stagione, la concorrenza è maggiore, e ad ogni gara, che sia Mercedes, Ferrari e oggi anche McLaren il numero delle macchine che fanno meglio di lui e della Alpine aumenta. Nando non fa una piega e chiude 7°. Come ha detto lui stesso: “Se mi avessero detto di questi risultati prima della stagione avrei firmato”. E forse forse il buon Fernando non ha tutti i torti.
- Sergio Perez (Red Bull) 4: è in crisi totale, non ne azzecca più nessuna, specie in qualifica. E la rimonta “annacquata” in gara non può e non deve più lavare i suoi peccati originali. In altre epoche, meno vincenti, con molto meno Red Bull ha cambiato i vari Kvyat e Albon perchè non reggevano il ritmo di Max.
GP Silverstone: il top dei top, bentornata McLaren
Se sarà un fuoco di paglia lo vedremo tra due settimane in Ungheria, per il momento il gotha della F1 riaccoglie tra le sue braccia la McLaren. Lo storico team inglese sente aria di casa e torna d’incanto competitiva prendendosi prima fila e un paio di giri al comando, col 2° posto di Norris e il doppio podio sfiorato da Piatri. Complimenti ad Andrea Stella che dal muretto sta guidando questa “rivoluzione” del team.
GP Gran Bretagna: il flop dei flop… indovinate? Ferrari
La svolta di qua, il cavallino è tornato rampante, ora saranno cavoli amari per la Red Bull, obiettivo vittoria e così via. In questa settimana ne abbiamo sentite (e forse anche scritte) tante. Alla fine della fiera la Ferrari da Silverstone se ne torna con le pive nel sacco. Una delusione totale. L’Austria è stata solo una piacevole parentesi?
Mondiale F1: prossima tappa, Gp Ungheria
Se la MotoGP è in ferie, luglio è mese intenso per la Formula 1 che però dopo il back to back tra Austria a Inghilterra negli ultimi 10 giorni, si concede una settimana di sosta, domenica prossima tutti in pausa, magari un po’ di vacanza prima di fare nuovamente armi e bagagli per il week end successivo quando si correrà il Gran Premio di Ungheria su un’altra pista mitica, l’Hungaroring, con classico fine settimana, senza Sprint Race, dal 21 al 23 luglio.