Un Gran Premio difficile, che sembrava essersi messo nel migliore dei modi già alla prima curva grazie al maxi-incidente che aveva coinvolto buona parte dei suoi avversari risparmiando proprio lui. Ma complicatosi improvvisamente dopo la bandiera rossa, con la decisione (unico in pista) di non cambiare le gomme da bagnato. Così Lewis Hamilton in Ungheria è stato costretto a rimontare dall’ultima posizione, strappando un faticosissimo terzo posto finale (secondo, dopo la squalifica di Vettel). Ma, come lo stesso fuoriclasse della Mercedes ha spiegato, dietro la sua sofferenza di fine gara c’era anche altro.
“Ora sto bene, ma mentre mi trovavo sul podio ho dovuto fare i conti con una sensazione molto forte di vertigini – ha spiegato Hamilton a gara ampiamente finita -. Addirittura tutto mi sembrava un po’ annebbiato. Non ne ho ancora parlato con nessuno, ma sospetto siano i postumi del Covid. E inizio a credere che i suoi effetti siano persistenti“.
Hamilton è rimasto contagiato nello scorso autunno, tanto da dover cedere per una gara la sua Mercedes a George Russell in Bahrain. E, secondo quanto ha lui stesso confidato, da allora qualcosa è cambiato e non è più tornato come prima.
“Per tutto l’anno ho lottato per restare in salute dopo i fatti del 2020. E ancora oggi è lo stesso, è una battaglia continua. Ricordo gli effetti di quando ho avuto il Covid, e da allora allenarsi è cambiato. Il livello di fatica è diverso, e ti mette in grossa difficoltà”, ha aggiunto il campione della Mercedes.
“Continuo a prepararmi al meglio, come sempre. Non so cosa mi sia successo oggi, forse ho avuto problemi di idratazione. Ma non mi era mai accaduto qualcosa del genere. Mi ero già sentito un po’ strano a Silverstone, ma qui è andata anche peggio“, ha concluso Hamilton.