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F1, i segreti di Red Bull e Mercedes per la sfida Mondiale alla Ferrari

A un mese dal via del Mondiale 2023 di Formula 1 inizia la sfilata delle presentazioni: la Red Bull si svelerà il 3 febbraio a New York. Milton Keynes e la Mercedes uniti dalla rivoluzione a livello aerodinamico

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L’inizio del mese di febbraio ha segnato di fatto l’ingresso del Circus della Formula 1 nel lungo rettilineo che segnerà l’avvio della stagione 2023. Il Mondiale più lungo di sempre inizierà “solo” il 5 marzo in Bahrain, ma sullo stesso circuito del Sakhir tra il 23 e il 25 febbraio tutte le scuderie si ritroveranno per gli unici tre giorni di test ufficiali con le nuove vetture, durante i quali sarà possibile capire i rapporti di forza che scandiranno almeno la prima parte del Mondiale.

F1, via alle presentazioni: la Red Bull apre il calendario a New York

Per convenzione, tuttavia, gli addetti ai lavori e pure i tifosi sono soliti far coincidere il vero inizio della stagione con l’avvio della “sfilata” delle presentazioni ufficiali delle varie scuderie, un evento negli anni diventato sempre più mediatico e spettacolare, con location spesso suggestive e inaspettate, nel quale gli appassionati potranno iniziare a familiarizzare con la nuova livrea delle vetture, la cui efficacia però si potrà ovviamente misurare solo in pista.

Così se i veli sulla nuova Ferrari, la prima dell’era Vasseur, cadranno solo il 14 febbraio, già il 3 vedremo la nuova Red Bull. La scuderia campione del mondo in carica inaugurerà la serie di presentazioni nientemeno che da New York, seguita da Williams (6 febbraio) e Alfa Romeo (7), con curiosità speciale per il team di Grove, che schiererà al via l’unico rookie del Mondiale 2023, il talentuoso statunitense Logan Sargeant, che ha preso il posto di Nihcolas Latifi.

Red Bull, missione Mondiale: aerodinamica stravolta per sfidare le sanzioni del budget cap

Così come per la Ferrari, regna il massimo riserbo sulla nuova Red Bull, attesa da una stagione molto particolare. A Milton Keynes si punta al terzo titolo mondiale consecutivo tra i piloti, impresa riuscita nella storia della scuderia al solo Sebastian Vettel tra il 2010 e il 2013. L’impresa non si annuncia certo impossibile, alla luce del talento di cui dispone Max Verstappen e anche del dominio esercitato dalla RB18 nella seconda parte della scorsa stagione, ma i vertici del team sanno bene che alcuni scenari che hanno caratterizzato il 2022 non si ripeteranno e il riferimento non è solo al crollo di prestazioni della Ferrari nella seconda parte del campionato, ma pure alla partenza ad handicap della Mercedes. La spada di Damocle che pende sulla Red Bull è però soprattutto quella delle limitazioni derivate dalle sanzioni per lo sforamento del budget cap 2021 e in particolare alla riduzione del 10% del monte-ore da spendere in galleria del vento.

Il team principal Chris Horner e il progettista Adrian Newey ne hanno già parlato a più riprese e sono consapevoli del ridottissimo margine di errore che sarà consentito, proprio per il tempo inferiore a disposizione per le prove in galleria, ma dopo lo scoramento iniziale il sentimento predominante è quello della sfida da raccogliere per provare a confermarsi al vertice. In tal senso, in attesa della presentazione e di vedere in pista la RB19, le indiscrezioni che filtrano sono quelle di una monoposto stravolta rispetto a quella del 2022, in particolare sul piano dell’aerodinamica, ovvero uno dei puti forti della super Red Bull della scorsa stagione. Le novità principali dovrebbero quindi riguardare il fondo, che nel rispetto delle nuove regole anti porpoising, con modifiche a sezioni, volumetria e profili del canale Venturi.

Mercedes, la sfida a Red Bull e Ferrari nel segno del “doppio fondo”

Bisognerà invece aspettare il 15 febbraio per la presentazione della nuova Mercedes, terzultimo team a svelarsi prima solo di Alpine e Haas. I tecnici e i progettisti che hanno lavorato sulla W14 che sarà affidata ad un Lewis Hamilton a caccia di riscatto e a un George Russell desideroso invece di confermarsi ad altissimi livelli e pronto a vivere la prima vera stagione di testa a testa con l’illustre compagno di scuderia sono stati fatalmente chiamati ad un lavoro ben più impegnativo rispetto ai colleghi della Red Bull, perché se nella seconda parte di 2022 le Frecce d’Argento avevano ritrovato affidabilità e una buona velocità, il gap dalla Ferrari e dalla Red Bull è rimasto.

Pure a Brackley, in base alle prime indiscrezioni, si è lavorato molto sul fondo e del resto non va dimenticato come proprio la Mercedes sia stata la scuderia più penalizzata nella prima parte dello scorso anno dal rivoluzionario ritorno dell’effetto suolo, prima causa del famoso porpoising che ha zavorrato per parecchi mesi Russell e soprattutto Hamilton, mettendo in difficoltà il sette volte campione del mondo pure sul piano fisico.

Anche la Mercedes, quindi, sembra aver deciso di rivoluzionare l’aerodinamica in particolare nella parte centrale, portando ad un allargamento delle pance nella parte superiore destinato poi a rientrare al centro. Dal punto di vista estetico questo dovrebbe dare vita ad una sorta di “doppio fondo”, con l’obiettivo di tenere sotto controllo il flusso proveniente dalle ruote anteriori per fare in modo che l’aerodinamica del retrotreno non venga intaccata. Piccoli, grandi accorgimenti dei quali ci si renderà davvero conto solo durante i test, i cui primi risultati sono attesi dai tecnici quasi più rispetto all’esito del primo GP della stagione…

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