Meno di 20 giorni dopo il suo insediamento ufficiale, datato 9 gennaio, e in contemporanea con la sua prima uscita pubblica, seppur informale e senza troppe telecamere addosso, durante i test privati di Fiorano, per Frédéric Vasseur, nuovo team principal e general manager della Ferrari, è tempo di un’altra prima volta.
Forse una delle più insidiose in assoluto, trattandosi della prima intervista ufficiale da “uomo in rosso”. Rigorosamente in inglese, visto che di italiano sta ancora prendendo lezioni e che, beh, ai… grandi nemici “italiens” è meglio non presentarsi parlando francese…
- Ferrari, l'emozione di Vasseur: "Sono arrivato al momento giusto, pronto per la sfida"
- F1, Vasseur non si nasconde: "Obiettivo mondiale, ma non sarò il direttore tecnico"
- Ferrari, la promessa di Vasseur: Leclerc e Sainz partiranno alla pari
Ferrari, l’emozione di Vasseur: “Sono arrivato al momento giusto, pronto per la sfida”
Scherzi a parte, in un’intervista esclusiva rilasciata a ‘Sky Sport’ Vasseur ha spaziato su vari argomenti, dall’emozione per la prima chiacchierata con John Elkann dopo che il Presidente lo aveva scelto come successore di Mattia Binotto ad alcune dichiarazioni importanti sulle linee guida della propria filosofia, motoristica e non solo, legate anche al proprio ruolo. Non si può che partire dalla folgorazione rossa subita fin dal primo momento…: “Quando ho incontrato per la prima volta il presidente Elkann sono rimasto molto calmo, pensando ai pro e ai contro. Ero molto concentrato sullo sviluppo del mio team precedente, l’Alfa Romeo, non pensavo al futuro, ma di sicuro, quando lavori nel mio ruolo, a un certo punto vuoi provare a vincere con la Ferrari. Credo che per uno nella mia posizione sia la sfida più grande. Facendo un paragone con il tennis, è come voler vincere a Wimbledon, così quando ho avuto i primi colloqui con Ferrari ho pensato che fosse arrivato il momento per la sfida più bella nella mia professione. Vincere con la Ferrari è l’obiettivo perfetto”.
F1, Vasseur non si nasconde: “Obiettivo mondiale, ma non sarò il direttore tecnico”
Insomma, nel 2023 si punterà apertamente al titolo mondiale? Vasseur non si nasconde scherzandoci pure un po’ sopra, ma tenendo a specificare quale sarà il proprio ruolo: “Ci sono molte somiglianze tra francese e italiano, quindi penso che imparare la lingua, cosa che voglio fare al più presto, non sarà la sfida più grande della stagione… – ha sorriso – Il mio lavoro sarà dare a tutti le migliori condizioni possibili per lavorare al meglio e ottenere il massimo, ma tengo a specificare che io sono un ingegnere e non sarò il direttore tecnico, non ho le abilità per farlo. Per quanto riguarda il reparto strategie dobbiamo pensarci e discuterne, ma non si tratta di una singola persona, si tratta di una struttura modi di comunicare persone che lavorano qui in fabbrica e non solo la parte visibile dell’iceberg”.
Parlando di obiettivi Vasseur parte dal contraddittorio rendimento avuto dalla Ferrari nel 2022: Negli ultimi due anni ero già stato a Maranello come cliente motori per conto di Alfa Romeo, ma non mi ero soffermato troppo… Diciamo che di fatto sono arrivato qui per la prima volta solo due settimane fa e ho potuto subito toccare con mano ciò che mi avevano detto colleghi in Alfa Romeo che venivano da Ferrari, cioè che qui tutto è possibile. In fase di produzione ho notato subito che c’è un’enorme motivazione, un’atmosfera molto positiva nel team, quindi, sì, penso che tutto sia possibile. Se si lavora in Ferrari non si può puntare a un obiettivo diverso rispetto alla vittoria e onestamente mi piace la pressione, penso che sia in queste situazioni che si può dare il meglio. Quindi, sì, mi sento dire che a fine anno sarò contento solo se diventeremo campioni. L’anno scorso la performance c’era, nella prima parte della stagione stavano dominando, poi ci sono stati vari problemi, quindi possiamo ripetere anche quest’anno le prestazioni offerte nella prima parte del 2022”.
Ferrari, la promessa di Vasseur: Leclerc e Sainz partiranno alla pari
Altro capitolo importante, se non determinante, sarà il rapporto tra i piloti Charles Leclerc e Carlos Sainz. Dopo che l’era Binotto è terminata non senza qualche polemica, esterna, relativa alle voci su un rapporto non idilliaco tra l’ex team principal e Charles Leclerc, quella Vasseur si è aperta con un dato di fatto, la pregressa conoscenza tra il francese e il monegasco, valorizzato in F1 proprio da Vasseur all’Alfa Romeo. Il nuovo TP Ferrari tiene però a precisare la propria linea guida: in partenza Leclerc e Sainz partiranno alla pari. Poi sarà la pista a fare la selezione…:
“L’obiettivo della squadra è vincere, vincere con Ferrari e per Ferrari. Ho già parlato con i piloti, abbiamo messo in chiaro che li tratteremo alla pari e li supporteremo allo stesso modo. Poi, se a un certo punto della stagione uno sarà messo molto meglio dell’altro in classifica, dovremo agire di conseguenza. Ma in partenza non ci sarà un numero uno, questo non funziona perché non puoi sapere cosa può succedere. Dobbiamo fare il meglio per la squadra, non per i piloti”.
Dove Vasseur ha voluto giocare in difesa è nel commentare i primi passi della nuova Ferrari. Meglio non dare vantaggi alla concorrenza e rinviare tutto alla presentazione ufficiale prevista per il 14 febbraio: “Non sono sicuro che i test di fine febbraio saranno così significativi perché tutti tenderanno a nascondersi. L’importante è arrivare al debutto in Bahrain già con una buona affidabilità, ma prima di un paio di settimane non ci si potrà sbilanciare. Viviamo in una realtà molto competitiva, tutti i top team stanno spingendo al massimo e tutti hanno grandi staff con molte risorse. Cercherò di fare del mio meglio, ma non possiamo aspettarci grandi novità in un paio di settimane…”.