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Ferrari, inizia l'era Vasseur: cosa cambia dall'epoca Binotto

Il 9 gennaio è il primo giorno ufficiale di lavoro per il nuovo team principal e general manager della Rossa: l'"eredità" di una monoposto già pronta e le prime decisioni da prendere

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Il primo giorno di scuola è emozionante per definizione e destinato a restare nella memoria per l’eternità. A cambiare, semmai, sono le prospettive e gli stati d’animo con cui, negli anni successivi, si ripensa a “quel” giorno rispetto a cosa ci si sarebbe aspettati di provare e non è successo, e viceversa, ma soprattutto ripensando a cosa si è diventati nel corso del tempo.

Ferrari, ecco Frédéric Vasseur: le discontinuità rispetto all’era Binotto

Frédéric Vasseur l’età scolare l’ha superata da tempo, ma in fondo ogni inizio di un nuovo lavoro è una sfida con se stessi e in quanto tale non può che suscitare qualche brivido nel giorno in cui si varca la soglia del proprio nuovo ufficio, dopo i timori della sera precedente e un pizzico di timidezza di chi sa di essere chiamato a creare presto un legame empatico con “interlocutori” che si incroceranno ogni giorno.

Tutto questo affollerà la mente del nuovo team principal della Ferrari, chiamato a sostituire Mattia Binotto, nel suo primo giorno ufficiale in Rosso, lunedì 9 gennaio, sebbene l’uomo nuovo della Rossa avesse già rotto il ghiaccio a fine dicembre con un primo sopralluogo informale per stringere qualche mano e parlare con i propri futuri dipendenti. A poco meno di un mese dall’annuncio ufficiale dell’investitura da parte di Maranello, avvenuto il 13 dicembre, il manager francese ha finalmente preso in mano le chiavi della propria nuova casa professionale, destinata a diventare quasi una… dependance della propria abitazione, se è vero che la prima decisione ufficiale di Vasseur subito dopo aver ricevuto l’incarico è stata quella di iniziare a delegare le altre proprie attività collaterali al fine di potersi concentrare h 24 sulla nuova sfida che lo attende.

Già, ma qual è questa sfida? Riportare il Cavallino in cima al mondo, ovviamente, ma per arrivarci Vasseur, da uomo esperto qual è di motori in generale e di Formula 1 nello specifico, sa che sarà indispensabile prima vincere altre “microsfide”, dall’armonia all’interno del box, che passerà anche da una maggior collegialità nelle scelte a livello di strategia, in gara e non solo, fino a idee chiare circa la gerarchia dei piloti, tra il “pupillo” Charles Leclerc e il rampante Carlos Sainz, dal momento che il sogno di Binotto di provare a vincere con due punte alla pari, al di là dei limiti della F1-75 emersi durante la stagione, assomigliava parecchio ad un’utopia, non avendo avuto precedenti nella storia della F1.

Vasseur e le prime decisioni da prendere in Ferrari: come cambierà l’organigramma

Tornando alla metafora della scuola, va tuttavia osservato che il primo giorno di Vasseur e in generale le prime settimane a capo della Gestione Sportiva, saranno molto particolari, perché di fatto il francese arriva a Maranello ad… anno scolastico (o accademico, se si preferisce…) già iniziato.

Sì, perché per un nuovo team principal di F1 insediarsi il 9 gennaio, a due mesi dal via della stagione, equivale a un direttore sportivo di calcio che inizia a lavorare per la squadra a fine agosto, ovvero a mercato quasi ultimato. La nuova Ferrari ha infatti già visto la luce e se Vasseur farà gli onori di casa il 14 febbraio per la presentazione ufficiale, il progetto era di fatto stato ultimato già prima dello sbarco del francese a Maranello.

Ecco perché le prime settimane a Maranello dovranno essere strategiche per l’ex Alfa Romeo, obbligato ad avere fiducia in ingegneri e progettisti che già lavoravano in Ferrari, ma anche a prendere decisioni importanti. Su tutte, quella della scelta del nuovo direttore tecnico, figura assente dai tempi di Jean Todt, peraltro ultimo straniero al timone della Ferrari prima di Vasseur, e ai quali dovranno rispondere Enrico Cardile e Enrico Gualtieri, allo stato attuale rispettivamente responsabile dell’area telaio e di quella power unit.

Ferrari, la macchina 2023 è pronta: obiettivo affidabilità e potenza

Insomma, un po’ decisionista e un po’ stratega: questo dovrà essere Vasseur almeno fino a quando i motori non inizieranno a rombare. Del resto l’appuntita intervista ad Autosport in cui il nuovo leader del muretto Ferrari ha già iniziato a provocare la Red Bull sul tema Budget Cap (“Una violazione è una violazione a prescindere dalla sua entità, per questo in futuro ci aspettiamo pene più severe”) dice già molto sul carattere del francese, comunque pronto anche a mettere il proprio marchio anche sulla gestione tecnica del progetto. La 675, sigla di progetto della monoposto 2023, sembra promettere bene: i test in galleria del vento sono incoraggianti.

A livello aerodinamico si è puntato a ridurre la resistenza all’avanzamento al fine di aumentare la velocità di base, mentre sul piano delle gomme la preoccupazione è minore visto che la Ferrari è stata tra le scuderie più “gentili” del 2022 con gli pneumatici. Gli obiettivi principali saranno però due, strettamente collegati: da una parte quello di combinare potenza e affidabilità, la grande sfida mancata da Binotto nella scorsa stagione, dall’altro quello di garantire un setup di base equilibrato, come richiesto dalle sei gare Sprint che obbligheranno ad essere al top già in qualifica evitando quegli alti e bassi tra giro secco e gara visti troppo spesso lo scorso anno.

La nuova power unit della Ferrari avrà infatti quei 15 cavalli in più che mancavano a inizio 2022, ma al contempo sembra poter essere più sicura scongiurando le troppe rotture della prima parte del Mondiale 2022, costate tantissimo in termini di punti.

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