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Ferrari, la nuova struttura e il retroscena sui rapporti Vasseur-Sainz

Dopo l'ufficializzazione dell'arrivo del nuovo team principal in casa Ferrari si lavora alla definizione dell'organigramma tecnico: i rapporti tra i piloti sarà uno dei nodi della nuova gestione

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Se il mercato piloti per il Mondiale 2023 di Formula 1 è ormai cristallizzato, dal momento che tutti i sedili delle 10 scuderie che prenderanno il via dell’edizione numero 74 del torneo iridato sono occupati, non altrettanto si può dire per la girandola sempre più vorticosa di ingegneri, direttori tecnici e team principal che stanno dando vita ad un mosaico sempre più sorprendente e con colpi di scena che si susseguono di giorno in giorno.

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Così all’indomani del domino dei team principal, con l’ufficializzazione del passaggio di Frederic Vasseur dall’Alfa Romeo alla Ferrari, quella della stessa Alfa che ha individuato in Andreas Seidl l’erede del nuovo team principal della Rossa e la promozione di Andrea Stella a capo della gestione sportiva della McLaren, secondo le ultime indiscrezioni anche la Williams starebbe per mettere a segno un colpo importante, strappando nientemeno che alla Red Bull Angelos Tsiaparas, Senior Designer Engineer di Milton Keynes pronto a scommettere sulla crescita del team di Grove nel medio-lungo periodo.

Facile immaginare che altre sorprese fioccheranno nei prossimi giorni, anche se l’attenzione dei tifosi della Ferrari e della maggior parte degli addetti ai lavori non può che essere rivolta al futuro insediamento di Vasseur e agli incarichi effettivi che l’ingegnere francese assumerà a Maranello.

La nuova Ferrari: il nodo direttore tecnico e gli uomini di Frédéric Vasseur

Lo stesso annuncio con il quale la Ferrari ha dato il benvenuto all’ex CEO Alfa Romeo contiene di per sé una notizia, dal momento che Vasseur ricoprirà anche il ruolo di general manager oltre che quello di team principal. Un dettaglio tutt’altro che secondario e che può portare a pensare che i vertici del Cavallino possano decidere di non assegnare il ruolo di direttore tecnico. Se ne saprà di più nelle prossime settimane e di certo le prossime saranno settimane di riflessione per John Elkann e Benedetto Vigna, amministratore delegato della Ferrari e fidato braccio destro di Elkann.

Il presidente della Ferrari sembra intenzionato a ricalcare l’organigramma piuttosto snello della Red Bull, senza contare che nominare un direttore tecnico quando la monoposto per il 2023 ha quasi visto la luce potrebbe portare a qualche incomprensione interna. Tutto lascia pensare quindi che la struttura che farà capo a Vasseur sarà formata da chi lavorava già alle dipendenze di Binotto, quindi Enrico Cardile (responsabile del telaio), Enrico Gualtieri (responsabile della power unit) e David Sanchez (responsabile dell’aerodinamica), oltre al direttore corse Laurent Mekies, che di Binotto era il vice e che con Vasseur potrà contare su una maggiore affinità linguistica.

Ferrari, Vasseur e la delicata gestione del rapporto Leclerc-Sainz

A cambiare, semmai, nell’era Vasseur dovrà essere l’immediatezza nelle decisioni al muretto durante le gare, da assumere magari dopo una maggior condivisione delle stesse. Non è infatti un mistero come, più che la mancata conquista del titolo piloti nonostante l’illusoria partenza sprint, a Binotto siano stati fatali errori come quelli commessi a Silverstone, Budapest e Interlagos in qualifica o a Montecarlo nella gestione dei pit stop e nella scelta di quando effettuarli.

Se infatti Binotto era fautore delle “gerarchie da definirsi in pista”, come Leclerc ha imparato sulla propria pelle anche nelle battute conclusive della stagione nonostante il pilota monegasco avesse un obiettivo da centrare, il secondo posto nel Mondiale piloti, a differenza di Carlos Sainz, l’avvento di Vasseur potrebbe portare ad un chiarimento preventivo.

Certo a Sainz non sarà affibbiato il ruolo di seconda guida prima ancora dell’inizio del Mondiale, ma che tra il nuovo team principal e Leclerc ci sia un rapporto privilegiato è noto fin dai tempi della comune esperienza nelle formule minori. Quanto questo potrebbe cambiare il rapporto tra Charles e Carlos lo diranno i primi risultati della stagione, ma secondo quanto riportato da ‘L’Equipe’ l’erede di Binotto avrebbe legami consolidati anche con il “Gruppp Sainz” nonostante il precedente del 2016, quando ai tempi della militanza di Vasseur alla Renault il team francese preferì ingaggiare il pilota pagante Jolyon Palmer bocciando Sainz.

L’arrivo dello spagnolo alla Renault si materializzò 12 mesi dopo, dopo che Carlos era uscito dalla galassia Red Bull, quando però Vasseur aveva già lasciato la Renault causa dissidi con i vertici della scuderia. Insomma, Vasseur è pronto a cogliere l’occasione della vita e a non fare figli e figliastri: del resto i due piloti sono giovani, forti e veloci e la macchina sta nascendo bene. Saperla navigare dal muretto potrebbe regalare tante soddisfazioni a tutti…

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