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F1, Ferrari e l'anomalia di Imola: che cosa c'è di vero

Un fine settimana da dimenticare per la Rossa che ora deve rimboccarsi le maniche in vista del prossimo GP a Miami dove il Cavallino proverà a raccogliere punti pesanti in ottica mondiale

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Quella di domenica a Imola non è stata di certo la gara che i tifosi della Ferrari si attendevano dal Cavallino, con Carlos Sainz costretto al ritiro per il contatto con Ricciardo e Charles Leclerc che ha chiuso sesto dopo il testacoda nei giri finali. Il monegasco, ancora leader del Mondiale, paga il prezzo di chi non si voleva accontentare della terza piazza, spingendo a più non posso per raggiungere Perez dopo le sbavature ai box.

L’anomalia di Imola spiegata da Alesi

Quello di Imola, va detto, è però un weekend a parte che può dire veramente poco sull’effettivo stato delle monoposto in pista. Con condizioni variabili dal venerdì alla domenica, e in più le sessioni ridotte per permettere le qualifiche al venerdì e la Sprint Race di sabato, i piloti hanno avuto davvero poco tempo per trovare i giusti setting per le loro auto.

È di questo avviso anche Jean Alesi, ex ferrarista dal 1991 al 1995, che al Corriere della Sera ha analizzato: “A Imola tra Sprint Race e meteo, è stato impossibile capire come regolare al meglio le macchine. Red Bull con un po’ di fortuna, ha infilato la strada giusta subito. Con tre turni di prove e tempo stabile, non sono sicuro che l’esito sarebbe identico a quello visto domenica”.

Perché a Imola è andata così

Nel corso dell’intervista rilasciata al Corriere, Alesi ha sottolineato che l’errore di Leclerc potrebbe essere stato causato dalla sua voglia di risalire fino a Verstappen. I giri della F1-75 erano promettenti e il monegasco ha voluto spingere un po’ di più, scelta che però si è rivelata fatale.

“Leclerc per tentare di superare Perez spingeva come un disperato e aveva bisogno di ridurre al massimo lo svantaggio uscendo con una velocità notevole dalla Variante Gresini. Ha sbagliato, ma Charles lotta per il Mondiale, è ovvio che faccia di tutto per conquistare un secondo posto piuttosto che un terzo” ha spiegato l’ex Ferrari.

Gli aggiornamenti all’ala posteriore

Archiviato il disastroso weekend di Imola, Ferrari mette nel mirino il prossimo impegno nel GP di Miami. In vista della gara americana il team di Maranello è al lavoro per poter portare una F1-75 migliorata e in lotta, come visto in questo avvio di stagione, per il successo finale. Mattia Binotto, team principal del Cavallino, ha svelato che in Florida arriverà una nuova ala posteriore e forse aggiornare il sistema ibrido della power unit per garantire quei cavalli in più che servono nella lotta contro la Red Bull.

Di sicuro quello di Miami sarà un piccolo assaggio, perché è nel ritorno in Europa a Barcellona che verrà consegnato un pacchetto di aggiornamenti più consistente, dando la possibilità a Leclerc e Sainz di navigare con più forza nelle posizioni nobili in qualifica e gara.

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