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F1, Mick Schumacher a cuore aperto sul confronto col padre

Il giovane figlio d'arte è pronto per il debutto con la Haas e non si scompone in vista dei paralleli con Michael: "È il migliore di sempre, io dovrò fare la mia strada".

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Il debutto in Formula 1 di Mick Schumacher alla guida della Haas sarà una delle grandi attrazioni del prossimo Mondiale che, condizionale d’obbligo in era di pandemia, dovrebbe prendere il via il prossimo marzo con il Gp d’Australia.

Il figlio del grande Michael è arrivato nella più importante categoria motoristica bruciando le tappe.

Prima l’esordio nella Formula 3 europea nel 2017, con un 12° posto finale, seguito dalla vittoria del Mondiale nella stagione seguente, poi lo stesso percorso in F2, un anno di apprendistato con il 12° posto del 2019 e poi il trionfo nel 2020. Tutto con il team Prema.

In Formula 1 la musica cambierà perché con la Haas ci sarà da faticare in fondo al gruppo per almeno una stagione, ma Schumi jr. ha tutto dalla propria parte, dall’età al talento fino alla guida di un top team come la Ferrari, che dopo averlo forgiato nell’Academy lo seguirà da vicino in vista di un possibile futuro a Maranello, con tutto ciò che questo potrebbe significare a livello di immagine ripensando ai trionfi di papà Michael con le Rosse.

Intervistato dalla ‘Bild’, Mick Schumacher ha fatto trasparire la massima tranquillità in vista di un’annata così importante: “Il debutto sarà un momento speciale e molto emozionante. Ma non vedo l’ora che arrivi la sfida e il lavoro con il team”.

Quanto ai confronti con il padre, che usciranno inevitabili durante la stagione, Mick fa trasparire la massima tranquillità a differenza di diversi addetti ai lavori, dallo zio Ralf, infastidito dai paralleli, fino a David Coulthard, che ha invece consigliato i media di concentrarsi sull’attualità e sul primo obiettivo di Mick, quello di fare meglio del compagno di scuderia Nikita Mazepin, che prenderà il posto di Kevin Magnussen.

“Non mi disturba affatto ricevere domande su mio padre oppure il confronto – ha concluso Mick – Naturalmente devo andare per la mia strada. Ma mio padre è, per me, il migliore che ci sia mai stato in questo sport. Perché dovrei prendere le distanze da lui?”.
 

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