Una gara che non si vedeva da tempo. Poca tattica, poca strategia, poco motore e nessun drs. Insomma come una volta, una F1 che si riscopre pane e salame nel Gran Premio del Brasile bagnato e imprevedibile come sempre quando piove a Interlagos. Verstappen ha fatto la magia, in pista e non solo. Il colpaccio delle Alpine, la resilienza di Leclerc, Norris che torna a essere pasticcione dal via alla corsa e Sainz che si perde dopo i fasti del Messico.
Questo e molto altro nei nostri “top e flop” rigorosamente a ritmo di samba danzando sotto la pioggia nelle nostre pagelle un po’ umidicce a San Paolo.
- GP Brasile pagelle top: il ruggito del Re, Max Verstappen 10 e lode
- GP Brasile pagelle top, Alpine sugli scudi per la gioia di Briatore
- GP Brasile, le pagelle flop: Sainz dall'altare alle polveri... bagnate
- F1, le pagelle Gran Premio del Brasile
- F1, ora un po' di pausa prima di Las Vegas
GP Brasile pagelle top: il ruggito del Re, Max Verstappen 10 e lode
Avete presente la trama del “Re Leone” quando Simba, cacciato, torna nella Savana e si riprende la corona di re della foresta? Beh Max ha fatto un po’ così. Era assente da dieci gare sul gradino più alto del podio, Sprint a parte. Ha scelto il modo più spettacolare per farlo. Partendo dalle retrovie, infuriato il giusto dopo penalizzazioni e cambi di motore su una Red Bull meno forte degli ultimi anni. Insomma una magia iniziata in partenza e proseguita per tutta la gara. In Brasile ha ricordato Senna. Il paragone regge e come.
GP Brasile pagelle top, Alpine sugli scudi per la gioia di Briatore
Rien ne va plus signori. Tanto di cappello dinanzi al doppio colpaccio della Alpine che in una gara comunque balorda piazza Ocon e Gasly sul podio facendo in un amen più punti di quanti fatti in stagione. Un’impresa doppia che vale qualcosa come 30 milioni di dollari di premi per il prossimo mondiale. Flavio Briatore che ha riorganizzato il team in pochi mesi, si sta fregando le mani.
La cronaca e il report del Gran Premio del Brasile
GP Brasile, le pagelle flop: Sainz dall’altare alle polveri… bagnate
Una settimana da leone, una da… Carlos sembra quello buttato lì per caso su una Ferrari. Fatica in prova, fatica in qualifica, fatica nella Sprint, fatica sul bagnato e sbatte nel muro due volte a poche ore di distanza come uno Stroll qualunque. Eppure Messico e Brasile non sono poi così distanti…
F1, le pagelle Gran Premio del Brasile
- Lando Norris (McLaren) 4: quando il gioco si fa duro lui spesso scompare. Detto, fatto. Rovina la pole del mattino pasticciando in entrambe le occasioni e poi si perde lungo la gara. Mentre Max non sbaglia mai, lui sbaglia spesso lasciando secondi e posizioni preziosi. Non è ancora tempo per vincere il Mondiale caro Lando.
- Charles Leclerc (Ferrari) 7: tiene a galla la baracca rossa nel giorno in cui Sainz deraglia per ben due volte. Charles non sente la macchina sul bagnato ma fa di tutto per governarla e poi regala una magia all’ultima ripartenza con un doppio sorpasso.
- Sergio Perez (Red Bull) 4: undicesimo nel giorno in cui il compagno arriva primo partendo 17°. Serve aggiungere altro? Inutile sparare sulla crocerossa Checo.
- George Russell (Mercedes) 6: bello a metà. Grande partenza, buona prima parte di gara. Poi sbarella pure lui in occasione del primo pit stop. Da lì in poi la sua gara cambia e non riesce a tornare sulle Racing Bulls. Occasione sprecata.
- Oliver Bearman (Haas) 7: eccolo qua il vostro pilota di riserva buono per tutte le occasioni. Sainz e Magnussen ne sanno qualcosa. Come a Jeddah viene buttato in auto da un momento all’altro e lui si fa onore, anzi esagera pure, fa a sportellate con tutti, sbaglia, si gira, rientra, continua a tirare indomito e finisce non lontano dalla zona punti.
- Fernando Alonso (Aston Martin) 5: superati i 400 gp l’età si fa sentire, lamenta problemi alla schiena come fosse davvero una persona normale di 43 anni che corre in Formula 1…o no?
- Lewis Hamilton (Mercedes) 5,5: tira fuori il massimo da un week end brutto come il tempo di Interlagos. Chiude in crescendo acciuffando un punto. Troppo poco da un 7 volte campione del mondo considerando il 4° posto di Russell con la stessa auto.
- Tsunoda e Lawson (Racing Bulls) 8: avrebbero da protestare perchè questa F1 che non vuole correre con le full wet finisce per penalizzarli. Avevano fatto la scelta giusta, pescato il jolly mentre tutti avevano le intermedie. Ma nulla, bandiera rossa e tutti con le stesse gomme. Peccato, le Alpine di oggi potevano essere loro. Sliding doors.
- Lance Stroll (Aston Martin) 0: uscire nel giro di formazione dopo che la squadra di era fatta il mazzo per riparare la macchina che tu stesso avevi messo nel muro un paio d’ore prima non è il massimo per farti amico i meccanici. Che però si ricorderanno che tanto paga papà…
F1, ora un po’ di pausa prima di Las Vegas
Si è chiusa con Interlagos la tripletta “oltreoceano” partita da Austin negli Usa e continuata nel centro America in Messico. Dopo questo tour de force infernale con 3 gare e due Sprint in 15 giorni il calendario del Mondiale 2024 prevede finalmente una sosta prima di tornare ancora una volta negli Stati Uniti, il GP di Las Vegas (22-24 novembre) terzultima gara prima del Qatar e la chiusura ad Abu Dhabi.