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F1 pagelle GP Silverstone: Hamilton immortale, Ferrari e Leclerc in confusione, Sainz gagliardo, Norris incompiuto

Voti, pagelle, top e flop tra un raggio di sole e uno scroscio d'acqua ovviamente in salsa British del Gran Premio di Silverstone dodicesima tappa del Mondiale di F1

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

La pioggia a intermittenza scombina ancor di più una F1 sempre più senza padrone. L’ennesima vittoria di un pilota diverso nelle ultime gare porta la firma di Lewis Hamilton redivivo a quasi 40 anni ennesima sfida alla carta d’identità al cospetto di arzilli e arrembanti ventenni messi in fila dal baronetto inglese. E la Ferrari? Un altro tracollo lenito dal 5° posto del solito battagliero Carlos Sainz a cui fa da contraltare l’incertezza generale sugli sviluppi e la “sfiga” cosmica in cui sembra essere incappato Charles Leclerc dopo la vittoria di Monaco.

Ma intanto tra un raggio di sole e uno scroscio d’acqua godiamoci tutti questi “top e flop” ovviamente in salsa British, un po’ umidi a dir la verità ma con voti rigorosamente “intermedi”, come le gomme, anche nelle nostre pagelle.

GP Silverstone pagelle top: Hamilton 10 “il re non è morto, viva il Re!”

Alla faccia di chi gli aveva dato del bollito a inizio stagione solo per qualche gara in sordina o semplicemente perchè aveva firmato alle soglie dei 40 anni per la Ferrari. Lewis Hamilton sembra essere come il vino, migliora invecchiando, come quei classici che non muoiono mai, gli evergreen e potremmo andare avanti all’infinito. Ha corso bene, ha corso forte, ha sfruttato le situazioni, tirando quando serviva, gestendosi quando non serviva rischiare. Insomma non si vincono 7 Mondiali e 104 gare così da un giorno all’altro. Eterno!

La cronaca e il report del Gran Premio di Silverstone

GP Silverstone le pagelle flop: Leclerc spirale sfigata, Ferrari in confusione

Chi ci capisce qualcosa è bravo in questo momento in casa Ferrari. Una scuderia allo sbando nonostante un anno e più di lavoro da parte di Fred Vasseur che sta ancora cambiando gli assetti interni mentre gli interni non riescono a capire gli assetti da mettere su questa benedetta ma oramai maledetta SF-24. Il paradosso della scelta di tornare indietro per fare un passo avanti cassando di fatto gli aggiornamenti partoriti da Maranello sono il paradosso di una Ferrari che va indietro invece di progredire. La doppietta Mercedes Austria-Silverstone è un doppio cazzotto nei sensi del Cavallino Rampante se si vede come era iniziata la stagione. Assurdo…

Capitolo a parte merita Leclerc, sfiga nella sfiga di uno che paga amaramente l’aver vinto il Gran Premio di Monaco a casa sua. Chissà per quanto dovrà scontare quella domenica perfetta. Anche qui Charles se l’è andata a cercare, mettere le gomme intermedie in condizioni di ancora asciutto è stata qualcosa degna del miglior Calimero e Paolino Paperino, fate voi. Più che Monaco, serve Lourdes.

F1, pagelle Gran Premio di Silverstone:

  • Lando Norris (McLaren) 4: gli manca sempre qualcosa per vincere, Miami a parte. Come nel paradosso di Archimede il successo è lì a un passo, a portata di mano ma lui gli gira intorno. Anche oggi che era riuscito a passare lo spauracchio Verstappen, rovinano tutto, lui e il team ritardando di un giro il pit stop nella bagarre con Hamilton. Un grosso errore insieme alla scelta della gomma rossa lui che aveva un set di gialle nuovo e con quella volava per tutto il week end.
  • Carlos Sainz (Ferrari) 7: unico con la tuta rossa a emergere nel marasma generale. Ed è quello che purtroppo andrà via. Capisce prima degli altri che è meglio guidare qui col pacchetto vecchio piuttosto che con gli aggiornamenti, poi mette in pista la solita gara gagliarda cercando di lottare con le unghie e con i denti con chi va più forte di lui. Raccoglie il massimo, si consola col giro veloce nel finale, in sicurezza.
  • Sergio Perez (Red Bull) 3: oramai è allo sbaraglio dal giorno dopo la firma del rinnovo. Sbaglia in qualifica, manca il Q1 e poi segue le orme “sbagliate” di Leclerc sulla scelta delle gomme intermedie. A questo punto rischia seriamente di perdere il cavallo buono, anzi il toro.
  • Lance Stroll e Fernando Alonso (Aston Martin) 6,5: complimenti a Lance che finisce ancora una volta davanti all’altro pilota che sfida ogni volta la carta d’identità. Dopo l’Austria la verdona torna nei punti e fa doppietta, il massimo che poteva fare.
  • Sargeant (Williams) 6: per una volta non finisce ultimo, anzi sfiora la zona punti. Gliene diamo atto, un bel colpo di reni, una boccata d’ossigeno per uno che sa il suo destino essere sognato ma non si arrende.
  • Hulkenberg (Haas) 9: sembra vanificare tutto quello che di buono aveva fatto in qualifica con una partenza stile bradipo. Ed invece aveva il passo, aveva il polso, aveva tutto sotto controllo. Alla fine stampa un 6° posto da mille e una notte. Il tedescone non si smentisce mai. Altro che aspettare Sainz, il vero colpo Audi l’ha fatto con lui…

F1, prossima gara: finalmente una sosta, Gp Ungheria 19-21 luglio

Finalmente un po’ di riposo. Dopo un mese massacrante con tre gare consecutive in Spagna, in Austria e in Gran Bretagna la F1 si concede una breve sosta di una domenica, la prossima in cui non si gareggia. La 13 tappa in calendario del Mondiale 2024 prevede il ritorno alle gare a Budapest, il mitico Hungaroring dove tra il 19 e 21 luglio si correrà il Gran Premio di Ungheria.

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