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Andretti in F1, è fatta: sarà l'11° team del circus, arriva l'indiscrezione da Rodin Cars

Sempre più vicino l'ingresso del team di Andretti nel Mondiale di Formula 1, il retroscena arriva da un'altra delle scuderie candidate: la squadra statunitense avrebbe superato le valutazioni

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

Manca solo l’ufficialità o giù di lì. La famiglia della Formula 1 è pronta ad accogliere, forse con qualche mugugno di troppo, una nuova scuderia. Il Team Andretti Global sarà di fatto l’11° team a schierarsi in griglia a partire dal Mondiale di F1 2025 o 2026. Questa l’indiscrezione che arriva per vie traverse in queste ore da un altro candidato all’ingresso nel circus che invece è stato “rimbalzato”, Rodin Cars.

La F1 respinge la candidatura di Rodin Cars

La notizia che riguarda il sempre più probabile ingresso di Andretti in F1 parte dalla candidatura respinta nei confronti di Rodin Cars, team neozelandese, fondato da David Dicker che attraverso un comunicato ha annunciato la bocciatura da parte della FIA e di Liberty Media:

“Rispettiamo e accettiamo pienamente il risultato. Il nostro unico scopo è rilasciare informazioni che consideriamo di interesse pubblico per informare la comunità della Formula 1. Apprezziamo l’opportunità di aver partecipato al processo della FIA. Rodin Cars resta impegnata ad ampliare i confini del motorsport e continuerà a perseguire l’eccellenza nel mondo delle corse.”“

Andretti ammesso in F1, Rodin Cars svela la notizia

David Dicker, azionista di maggioranza del team inglese Carlin, presente nei campionati di Formula 2, Formula 3, GB3 e Formula 4, è il fondatore della Rodin Cars con base nella lontana Nuova Zelanda e precisamente ai piedi del Monte Lyford. Rodin Cars aveva annunciato che qualora fosse riuscito a entrare in F1 avrebbe messo su una delle due monoposto la pilota inglese Jaime Chadwick, tre volte vincitrice della defunta W Series. Cosa che avrebbe segnato il ritorno in Formula 1 di una donna, in gara, dai tempi di Lella Lombardi nel ’75.

Chadwick aveva preso parte a dei test su una monoposto prototipo di Formula 1 partendo dalla base di una Lotus F1. A prendere parte ai test era stato anche il giovane Liam Lawson, pilota Red Bull, che nelle ultime gare ha sostituito Daniel Ricciardo sulla AlphaTauri. Nel dare notizia della propria candidatura bocciata però Rodin Cars si sbilancia su chi invece ce l’ha fatta:

“Estendiamo i nostri migliori auguri ad Andretti per la loro candidatura, che ha avuto successo”.

Andretti, un nome un’istituzione del Motorsport: il progetto F1

Da Mario Andretti, l’uomo dei due mondi, capace di vincere sia in America che in Europa in F1, peraltro ex pilota Ferrari, a Michael, il figlio, che negli Usa ha vinto tutto o quasi, facendo meno bene in Formula 1 in una sola stagione, in McLaren al fianco di Ayrton Senna. E’ stato quest’ultimo a fondare nel 2003 l’Andretti Autosport, la squadra che ha ottenuto successi in diverse serie automobilistiche, tra cui IndyCar e Formula E, dove compete tuttora.

L’ingresso di Andretti spalancherebbe le porte della F1 anche al colosso General Motors, che accompagnerebbe l’avventura del team con il marchio Cadillac. Il team Andretti può contare su una sede già operativa a Banbury (dove operano giù più di cento dipendenti) e soprattutto su una partnership pluriennale con Renault/Alpine.

Ferrari, Mercedes, Red Bull e gli altri team contrari ad Andretti in F1

L’ultimo scoglio da superare a questo punto per il team di Andretti sarà rappresentato verosimilmente dal “comitato di benvenuto” che le altre 10 scuderie stanno covando da tempo nei confronti del potenziale nuovo iscritto. Un’altra squadra in F1 significa una cosa: dividere i proventi dei diritti tv e non solo non più tra 10 bensì tra 11 quindi ogni scuderie vedrebbe ridursi la propria fetta di torta.

Come si fa a entrare in Formula 1: un vero tour de force

Una vera e propria selezione, della serie “ne rimarrà soltanto uno”. Questo è il percorso irto di difficoltà che un team deve superare per poter anche solo pensare di presentare la propria candidatura per entrare nel magico mondo della Formula 1. Di tanto in tanto infatti la FIA apre un bando per potenziali nuovi iscritti ma quasi sempre nessuno dei candidati riesce a ottemperare a tutte le richieste. Le squadre che mostrano interesse concreto ad entrare in F1 devono garantire risorse finanziarie sufficienti e – novità degli ultimi anni – un progetto di sostenibilità ambientale in vista del raggiungimento dell’obiettivo “emissioni-zero” entro il 2030.

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