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F1, Trulli fa a pezzi la Ferrari: "Sembra la mia Toyota e manca un direttore tecnico, c'era Newey libero"

La Rossa fa ancora una volta fatica nonostante le premesse stagionali fossero ben diverse. Trulli prova a dare la sua ricetta per uscire da una crisi che appare profonda.

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

Tutta colpa delle aspettative, alte come al solito se non forse anche di più. L’arrivo di Lewis Hamilton, la potenziale dinamite del suo dualismo con Charles Leclerc: ingredienti che potevano rappresentare una miscela vincente ma che non lo sono stati. Almeno per ora. Il termine vittoria continua a essere un miraggio per la Ferrari: lo dice anche Jarno Trulli attraverso un paragone calzante con la sua Toyota del 2009.

I numeri impietosi della stagione in Rosso

Mentre la Mercedes torna sul gradino più alto del podio e McLaren e Red Bull collezionano successi, a Maranello si fanno i conti con una stagione che sta rapidamente perdendo slancio. Dopo dieci gare nel Mondiale 2025, la Rossa è ancora a quota zero vittorie. Un dato impietoso se paragonato ai numeri delle rivali manche alla stessa Ferrari del 2024 allorquando Carlos Sainz aveva già trionfato a Melbourne e Charles Leclerc aveva regalato un sogno ai tifosi vincendo a Montecarlo.

Come la Toyota del 2009

Realisticamente è difficile ipotizzare che la Ferrari possa ancora ambire al titolo. La situazione è simile a quella della Toyota del 2009, come raccontato da uno dei protagonisti di allora nonché credibile opinionista di oggi come Jarno Trulli: “La SF-25 non è un’auto disastrosa – ha spiegato l’ex pilota a La Stampa – ma è difficile da mettere a punto, con un rendimento altalenante. Veloce a Montecarlo, ma del tutto irriconoscibile altrove. Il potenziale c’è, ma il team non riesce a sfruttarlo pienamente”.

Cosa manca alla Ferrari secondo Trulli

Da anni ci si interroga su cosa manchi effettivamente alla Rossa per tornare competitiva. Trulli prova a dare la sua soluzione: “Serve un direttore tecnico forte, qualcuno che disegni la vettura in vista del 2026, che abbia visione. L’anno scorso c’era ancora in giro un certo Adrian Newey”. Insomma, una riflessione amara, che riporta alla mente proprio le altalene della Toyota nel 2009.

Ricorderete quando Trulli conquistò una pole in Bahrain per poi ritrovarsi in fondo alla griglia a Montecarlo. Oggi il tempo stringe anche in casa Ferrari dove passi falsi non sono più concessi. Chiarezza, leadership tecnica e una visione a lungo termine sono i fattori essenziali per tornare nuovamente ai vertici della Formula 1.

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