Verstappen e la Red Bull non ci stanno. Dopo il sorpasso dell’olandese al compagno di squadra Sergio Perez in Brasile, descritto secondo le ricostruzioni come un ordine di scuderia non rispettato dal campione del mondo per vendicarsi di uno sgarbo subito a Montecarlo dal messicano, i social si sono come sempre scatenati e qualcuno ha superato il limite.
- Red Bull, chiarezza sul sorpasso in Brasile
- Minacce di morte: Red Bull furiosa
- Verstappen rincara la dose
Red Bull, chiarezza sul sorpasso in Brasile
La Red Bull, attraverso una nota, ha cercato subito di fare chiarezza: “Come squadra abbiamo commesso degli errori in Brasile. Non avevamo previsto la situazione che si è verificata nell’ultimo giro e non avevamo concordato una strategia per uno scenario del genere prima della gara. Purtroppo, Max è stato informato solo all’ultimo giro della richiesta di rinunciare alla posizione.
Questo ha messo Max, che è sempre stato un uomo di squadra aperto e leale, in una situazione compromettente, con poco tempo per reagire, e questa non era nostra intenzione. Dopo la gara Max ha parlato apertamente e onestamente, consentendo a entrambi i piloti di fare chiarezza. Il Team accetta il ragionamento di Max, la conversazione è stata una questione personale che rimarrà privata”.
Minacce di morte: Red Bull furiosa
Nella nota però, la Red Bull si è concentrata soprattutto sulle offese via social: “Gli eventi successivi sui social media sono del tutto inaccettabili. Il comportamento offensivo online nei confronti di Max, Checo, il Team e le rispettive famiglie è scioccante e triste e sfortunatamente è qualcosa che noi sportivi dobbiamo affrontare con deprimente regolarità. Non c’è posto per questo nelle corse o nella società nel suo insieme e bisogna cercare di essere migliori. Alla fine questo è uno sport, siamo qui per gareggiare. Minacce di morte, lettere di odio, veleno nei confronti dei membri della famiglia sono deplorevoli. Siamo per l’inclusione e desideriamo uno spazio sicuro, in cui tutti possano lavorare e godersi il nostro sport. Gli abusi devono finire”.
Verstappen rincara la dose
Verstappen è furioso dopo tutto quello che ha letto e non fa nulla per nasconderlo: “Sono state dette un sacco di str…ate, la gente ha raccontato cose senza conoscere interamente i dettagli. Se c’è da aiutare Checo nella lotta al secondo posto, lo farò di sicuro perché è un obiettivo importante della squadra. Il team aveva compreso le mie motivazioni, in Brasile pensavo di essere in una situazione di corsa libera, sabato e domenica non avevamo concordato come eventualmente comportarci in una situazione come quella che si è verificata, mi è stato detto solo all’ultimo giro di rinunciare alla posizione e penso che avrebbero dovuto sapere la mia risposta.
Dopo la gara ci siamo chiariti, avremmo dovuto farlo prima, il team sa che io lavoro per la squadra. Dobbiamo solo comunicare meglio, ma io sono stato dipinto come il cattivo senza che da fuori si avesse il quadro chiaro, né sapere come io lavoro per il team. Hanno attaccato la mia famiglia, mia sorella, la mia ragazza, anche minacce e questo è eccessivo. Va bene se attaccano me, non la mia famiglia. Io con Checo non ho problemi, ma aggredire senza sapere è inaccettabile, sono state scritte cose ridicole”. Ad Abu Dhabi, Perez lotterà per il secondo posto della classifica con Leclerc (al momento hanno gli stessi punti).