Max Verstappen non si accontenta di quattro titoli iridati nella F1, ma da bravo e spietato campione qual è vuole anche il quinto. Questa una delle sentenze proferite dal pilota Red Bull, che ha concesso una lunga intervista alla testata tedesca Blick in cui ha ripercorso la trionfale (ma anche complessa) stagione 2024, dedicando un pensiero alle dirette rivali McLaren e Ferrari. Ma ha anche parlato dei compagni di squadra, delle penalità della FIA e di altri argomenti.
- Verstappen: "Sarei stato già campione con McLaren, con Ferrari non penso"
- "I lavori utili in Ruanda? Finalmente qualcosa di sensato"
- "Se correggiamo qualcosa vinceremo anche nel 2025. Il compagno di squadra più forte? Ricciardo"
- "Resto in Red Bull. Il calendario della F1 è una follia"
Verstappen: “Sarei stato già campione con McLaren, con Ferrari non penso”
L’olandese ha anzitutto ammesso le difficoltà di un campionato che dopo una positiva prima parte ha iniziato ad incrinarsi. Con la McLaren che contestualmente iniziava la sua ascesa. “La cosa spiacevole è che non riuscivamo a capire cosa stesse andando storto”, ha spiegato. E a domanda provocatoria, ovvero se si sarebbe laureato campione prima del GP di Las Vegas se avesse pilotato una McLaren o una Ferrari al posto della Red Bull che in certi frangenti lo ha fatto innervosire, ha risposto: “Con una McLaren sicuramente sì. Con una Ferrari, invece, non ne sarei così certo”.
“I lavori utili in Ruanda? Finalmente qualcosa di sensato”
Due frecciate in un unico colpo: all’amico/rivale Lando Norris, che ha faticato ad imporsi come campione pur avendo la possibilità di spodestare l’olandese (ma ha comunque trascinato la McLaren verso il titolo Costruttori) e alla scuderia di Maranello, anch’essa emersa nel 2024 come seria rivale di Red Bull. La cui vettura è stata insultata dallo stesso Verstappen: il linguaggio vernacolare rivolto alla RB20 è costato a Verstappen i lavori socialmente utili inflitta dalla FIA, svoltisi in Ruanda con un progetto speciale per i bambini. “È stato molto divertente, finalmente qualcosa di sensato”.
Le penalità pesanti subite nel GP del Brasile e in Qatar, toccando invece i temi della pista, hanno determinato una reazione da parte di Verstappen: “Se stimoli la mia ambizione, allora darò il mio meglio”. E proprio San Paolo, con la rimonta messa a segno dal 17esimo posto nella tregenda climatica, ha dato il via alla riscossa verso il titolo Piloti. Nonostante le penalità assicura: “Non cambierò il mio stile di guida. So quando ho esagerato, come quando ho attaccato Piastri ad Abu Dhabi. Poi non ho avuto problemi a scusarmi con lui”. E sui litigi con la FIA ma anche con George Russell, Verstappen ha spiegato: “Quanto tempo ci vuole per calmarmi? Una notte basta, è inutile portare rabbia il giorno dopo”.
“Se correggiamo qualcosa vinceremo anche nel 2025. Il compagno di squadra più forte? Ricciardo”
Dopo aver liquidato le polemiche e le controversie in seno al team nella prima parte dell’anno per il caso Horner (“con Mateschitz il caso si è risolto molto velocemente“), il pilota ha affrontato il discorso sulla stagione 2025: “Non ho la sfera di cristallo, ma se riusciremo a correggere alcune debolezze durante l’inverno torneremo in testa. Ma qui non faccio certo previsioni. Ci sono cinque squadre che possono lottare per il vertice. Ci sono meno punti deboli tra loro”.
Stagione che vedrà l’arrivo di Liam Lawson come nuovo compagno di squadra. “Per Sergio Perez è un peccato, perché siamo stati un buon team per quattro anni e Sergio è sempre stato leale. Questa è una qualità che apprezzo molto. Lawson? Se riportiamo l’auto davanti, non importa chi c’è nell’altro abitacolo. Il compagno di squadra più forte che ho avuto? Sicuramente Daniel Ricciardo, da lui ho potuto imparare di più e ho assorbito molto”.
“Resto in Red Bull. Il calendario della F1 è una follia”
Verstappen ha assicurato di non voler cambiare poi squadra, nonostante le voci che si sono rincorse nel 2024. Ma ha puntualizzato: “Sono felice dove sto, e una delle mie condizioni è sempre la stessa: il mio scopritore e sponsor Helmut [Marko] deve restare”. Poi però è tornato a lanciare stoccate, in questo caso riguardo un calendario sempre più saturo di appuntamenti: “Che ci possiamo fare? Possiamo solo chiedere al management della Formula 1 di fermare questa follia. Ma i piloti sono sempre stati da anni l’anello più debole della catena”.