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Fabio Caressa show, dal vomito a Pechino Express alla richiesta di più telecronache: "Come me solo Marianella"

Il telecronista e conduttore Sky si racconta in un'intervista a Il Fatto Quotidiano: la scena cult col brodo di tartaruga e l'amore per il calcio e le telecronache.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Le “imprese” a Pechino Express lo hanno reso ancora più umano. Fabio Caressa, in gara con la figlia Eleonora nell’edizione 2024 del reality che quest’anno attraversa il Vietnam, il Laos e lo Sri Lanka, si sta rivelando uno dei concorrenti più apprezzati dal popolo del web per la sua spontaneità. Molti lo apprezzavano per le telecronache, pochi conoscevano questo suo lato nascosto. In un’intervista concessa ad Alessandro Ferrucci per “Il Fatto Quotidiano”, Caressa ha parlato di tutto: della sua esperienza a “Pechino”, del calcio e del suo primo grande amore, il racconto delle partite. Offrendo diversi spunti.

Caressa e il brodo di tartaruga: il racconto

La scena della prima puntata in cui il popolare telecronista e conduttore Sky ha vomitato impietosamente del brodo di tartaruga è diventata a suo modo cult: “Ovunque vado mi chiedono com’era e ogni volta rispondo ‘lo avete visto’. Erano le 11 del mattino. Sono stato proprio male; dopo un’ora di gara ho capito che non ci sono aiuti sottobanco. Sì, speravo nel bluff. Un po’ lo ammetto”. Nel corso del reality Caressa ha anche pianto: “Ho deciso di essere me stesso. Il bello di Pechino è uno: nonostante 35 anni di tv, vieni talmente messo alla prova, sia psicologicamente sia fisicamente, da far saltare ogni sovrastruttura, da non poter mantenere una continenza emozionale; è un po’ come è accaduto con le telecronache durante il Mondiale o l’Europeo”.

Pechino Express in coppia con la figlia Eleonora

L’avventura a Pechino Express Caressa l’ha vissuta al fianco della figlia Eleonora: “Ho capito un aspetto: la mia generazione è cresciuta con l’idea che gli uomini non si commuovono. E non va bene, è un punto di debolezza, non di forza”. Lacrimucce che scendono anche adesso che rivede in tv se stesso e sua figlia: “Quando rivedo le puntate sono orgogliosissimo di Eleonora”. Anche se la lontananza dal calcio è stata pesante: “Mi è mancato tantissimo. Soffrivo senza i risultati dei match. Ogni tanto rubavo pezzi di discorso tra i membri della produzione; in un paio di casi sì, sono riuscito a sbirciare le notizie sul calcio inglese”.

Il calcio e le telecronache: la richiesta fatta a Sky

E a proposito di calcio, c’è un personaggio che intriga molto Caressa: “Daniele De Rossi sta emergendo come un professionista che offre analisi bellissime”. Mentre il “re” delle telecronache rimane lui, che a modo suo si prepara a lungo prima di ogni partita: “Non sopporto l’idea di farmi trovare impreparato”. E ancora: “Ho il più grande archivio europeo di dati sui calciatori. Come me solo Marianella“. Schietta la risposta alla domanda se si senta il telecronista più bravo: “Non mi fermo: ultimamente ho fatto meno telecronache, e questo mi dava la sensazione di perdere un po’ il ritmo, allora ho chiesto a Sky di venir impegnato il venerdì sera sul campionato tedesco”.

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