Se è vero che il Como è la squadra del momento, grazie al successo esterno contro la Fiorentina (2-0) e a quello casalingo ottenuto contro il Napoli (2-1), è altrettanto innegabile che Cesc Fabregas è l’allenatore del momento.
L’ex centrocampista spagnolo sta dando un’impronta chiara e coerente a un progetto tecnico le cui coordinate sono state a più riprese chiarite. Dopo Bologna-Como 2-0, lo stesso Fabregas le sintetizzò alla perfezione così: “Non mi interessa pensare a difendere per cercare di portare a casa punti pur di salvarmi. Voglio che la mia squadra giochi a calcio. Se dobbiamo retrocedere voglio che accada non rinnegando i principi di questo percorso a lungo termine”.
- Alla scoperta di Fabregas: l'amore per la cura dei dettagli
- Fabregas e il cerchio a centrocampo: cosa dice ai giocatori
- Como, che mercato di gennaio! Quarto in Europa. Fabregas vuole la Champions
Alla scoperta di Fabregas: l’amore per la cura dei dettagli
Dalla direttive per la palestra del centro sportivo di Mozzate ai movimenti in campo: Fabregas è uno che non vuole lasciare nulla al caso e cura ogni minimo dettaglio. Il suo Como sembra aver concluso il periodo di rodaggio in Serie A e ora gioca sciolto, con leggerezza, dall’alto del suo tredicesimo posto a quota 28 punti e delle sette lunghezze di vantaggio sull’Empoli terzultimo.
Occhio al Como, che ha creato una base importante da sviluppare dalla permanenza in categoria e attraverso gli investimenti di una proprietà miliardaria, che ha già dimostrato a più riprese quanto possa investire in sede di calciomercato. Basti pensare a gennaio quando il Como è andato a prendersi un talento cristallino e di cui ora parlano tutti, Diao, dopo aver stretto la mano al Real Madrid per assicurarsi un sicuro campione del domani: Nico Paz. Due su tutti.
Fabregas e il cerchio a centrocampo: cosa dice ai giocatori
Alla fine di ogni partita Fabregas ordina un cerchio a centrocampo, si posiziona nel suo mezzo e parla con la squadra. Quella squadra alla quale ha regalato un viaggio a Ibiza per la promozione in Serie A la scorsa estate; quella squadra alla quale non smette di chiedere di continuare a credere in una filosofia: niente barricate, tanto possesso palla e voglia di andarsela a giocare a viso aperto. Meglio perdere giocando che portar via un punticino arroccandosi in difesa.
Como, che mercato di gennaio! Quarto in Europa. Fabregas vuole la Champions
Idee e potenzialità economica sono un binomio in grado di permettergli di sviluppare al meglio il suo brioso 4-2-3-1. Nella sessione invernale di mercato il Como ha tesserato otto giocatori spendendo 57,6 milioni (fonte transfermarkt.it): quarto posto in Europa dietro a Manchester City (218), Rennes (74,65) e Psg (70).
Butez, Smolcic, Valle, Caqueret e Diao hanno giocato dall’inizio in Como-Napoli 2-1; Vojvoda e Douvikas sono subentrati. Giocatori talentuosi, forti, pronti, per un Como globalizzato e senza confini. Quarantuno gol presi, quinta peggior difesa della Serie A, tanti errori individuali in particolar modo sulle palle inattive. Ma Fabregas non indietreggia e il Como progredisce grazie a direttive chiare e nette. Nel 2025 i lariani hanno pareggiato a Roma con la Lazio, butto l’Udinese, la Fiorentina e il Napoli.
Contro Milan, Atalanta e Juve ha perso 2-1 in casa, ma non ha demeritato. E, allora, quando Fabregas dice: “Sogno di portare il Como in Champions League”, attenzione. Perché con questi presupposti è un sogno che potrebbe, presto o tardi, essere realizzato. Dopo aver fatto la differenza in campo Fabregas corre verso la possibilità di ripetersi in panchina.