Il team manager della Ferrari Maurizio Arrivabene a Sky ha spiegato il ragionamento del muretto che ha portato alla strategia sbagliata in corsa a Singapore. Un errore costato altri 10 punti a Sebastian Vettel, ora a -40 da un Lewis Hamilton sempre più lanciato verso il quinto titolo. “Chi ha vinto lo ha fatto con merito – ha spiegato Arrivabene -, dopo il sorpasso di Sebastian su Verstappen abbiamo provato una strategia aggressiva, tentando l’undercut con le gomme Ultrasoft. Purtroppo, nel giro chiave ci siamo trovati dietro un’altra vettura che non ci ha permesso di essere abbastanza veloci. Nonostante il risultato di oggi, nulla è perduto. Con calma e determinazione affronteremo le sei gare che restano, per lottare fino alla fine”.
In teoria, le possibilità di Sebastian Vettel di vincere il Mondiale restano intatte. A Sochi, Suzuka, Austin, in Messico, a Interlagos e ad Abu Dhabi, le ultime 6 gare, la Ferrari ha sulla carta la macchina per vincerle tutte, e finire ancora davanti ad Hamilton, senza curarsi delle posizioni conquistate dall’anglocaraibico.
In pista però, il Cavallino deve fare i conti con una realtà ben diversa: gli errori di Vettel quando è sotto pressione sono ormai troppi (l’ultimo, la grattata del muro nelle libere di venerdì, ha condizionato tutto il weekend) e lo stesso pilota, carente sul piano psicologico, è apparso troppo arrendevole e abbattuto al termine della gara, forse mortificato dal confronto di nuovo perso con Hamilton, in grandissima forma.
“Per come abbiamo corso oggi – le sue parole -, non abbiamo avuto una sola possibilità di vincere. L’avevo detto prima del weekend, potevamo solo perdere da soli. Penso che questo weekend non siamo riusciti a estrarre tutto il potenziale dalla macchina. Ci è mancato ritmo in gara, non eravamo abbastanza veloci. Su una gomma diversa, abbiamo fatto una gara diversa dagli altri”.
SPORTAL.IT