La Figc manda un segnale di avvertimento a Juventus, Inter e Milan, i club “ribelli” che avevano sposato il progetto della nuova Superlega con altri 9 top club europei, poi abortito dopo il passo indietro delle 6 società inglesi.
La Federazione italiana ha varato la norma anti Superlega in consiglio federale, su pressione dell’Uefa: in particolare, è stato modificato l’articolo 16 delle Noif (Norme organizzative interne federali): “Ai fini della iscrizione al campionato la società si impegna a non partecipare a competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute dalla FIFA, dalla Uefa e dalla FIGC. La partecipazione a queste competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute comporta la decadenza della affiliazione“.
Si tratta di una iniziativa senza precedenti: la norma riguarda anche la disputa di gare e tornei amichevoli. Chi aderisce ad altri tornei non riconosciuti sarà così escluso, a partire dalla prossima stagione.
Dopo la decisione della Figc, sono arrivate le parole del presidente Gabriele Gravina sulla crisi economica del sistema calcio: “Ho chiesto che per la stagione 2021-2022 le società non superino con le spese l’80% dei ricavi. Chi vorrà spendere di pù dovrà mettere una garanzia fidejussoria. Così eviteremo alternative fantasiose che possano turbare gli equilibri”.
Sulla nuova norma: “Se, entro la scadenza delle domande ai campionati nazionali, qualcuno aderisce ad altri campionati di natura privatistica, è fuori”.