Così come ogni anno, la Fiorentina si presenta ai nastri di partenza della Serie A con la rinnovata speranza di vivere una stagione all’altezza del blasone e senza l’acqua alla gola, per cancellare annate deludenti e caratterizzate da frequenti cambi d’allenatore.
Dovrà essere il campionato del riscatto anche per Cristiano Biraghi, comunque uno dei migliori della rosa se consideriamo le statistiche personali: il tutto nonostante la mole di critiche ricevute nel corso degli ultimi mesi, rispedite al mittente con forza durante la conferenza stampa andata in scena nel ritiro di Moena in Trentino Alto Adige.
“Per tante persone sono il cane da bastonare, preferisco che sia così più per me che per altri compagni che magari soffrirebbero per questo. So chi sono e quanto valgo, posso accettare i giudizi altrui e per me non è un problema. Anche quando tutto andava bene, io ero sempre il pelo nell’uovo. Ma se il prezzo da pagare per la mia carriera è questo, allora sono contento”.
L’intesa con Vlahovic dovrà essere affinata ulteriormente per riportare la Fiorentina nei piani alti della classifica, da troppo tempo non frequentati.
“Spero di fargli cento assist. Ci guadagneremmo tutti, in primis la squadra. Tanto di cappello a Dusan che ha più fame dell’anno scorso, sta a noi aiutarlo in fase realizzativa. Sono il giocatore con la percentuale migliore di cross effettuati correttamente verso l’area avversaria: per chi mi critica, invece, sono quello che tira addosso agli avversari”.