Se sia stato un arrivederci o un addio, presto per dirlo. Ma già il fatto che il “tarlo” sia entrato nella testa dimostra quanto Fabio Fognini stia cominciando a pensare all’idea che la sua parabola nel mondo della racchetta sia ormai entrata nella sua fase conclusiva, naturalmente con inclinazione discendente. “Il tempo passa per tutti, non posso far finta che non sia così”, ha spiegato il ligure dopo il ko. contro Cerundolo al debutto a Montecarlo. Tanto da paventare che questa possa essere stata l’ultima partita di Fabio al Country Club.
L’ammissione: “Il mio livello di gioco è sceso troppo”
Non un posto qualsiasi per il Fogna: è qui che nel 2019 visse la sua settimana di grazia, vincendo l’unico titolo Masters 1000 in carriera grazie a una travolgente cavalcata che ebbe come vittime illustri Rublev, Zverev e Nadal, oltre a Lajovic sconfitto in finale.
“Quella fu la settimana migliore della mia carriera, l’ho detto tante volte e non smetterò mai di ripeterlo. Chiaro che adesso l’orizzonte è differente: fatico a stare al passo con questa nuova ondata di ragazzi che giocano a un ritmo per me oggettivamente insostenibile.
Quella con Cerundolo è stata una partita a senso unico: vero è che sono arrivato in condizioni non perfette all’appuntamento, non essendomi potuto allenare con grande continuità negli ultimi tempi, ma il divario è stato evidente. Bisogna accettarlo, magari ora è ancora il tempo per riprovarci di nuovo, poi però non lo so… adesso in realtà sento di avere poco da dire: sono stato fuori talmente tanto tempo che capisco perfettamente quanto il mio livello di gioco sia sceso”.
Un 2025 da incubo tra infortuni e sfortuna
Fognini giusto 4 mesi fa festeggiava un traguardo davvero ragguardevole: per la 17esima stagione ha chiuso l’anno nella top 100, di fatto iscrivendosi a un club esclusivo riservato a pochissimi tennisti nella storia.
Il 2025 però non è cominciato nel modo sperato: nel primo match dell’anno contro Bonzi, nelle qualificazioni all’ATP 250 di Adelaide, un infortunio al piede sinistro lo ha tolto dalla contesa dopo soli 5 game e gli ha impedito di partecipare agli Australian Open, dove avrebbe dovuto debuttare contro Dimitrov. La sconfitta a Indian Wells contro il giovane Colton Smith non ha sorpreso praticamente nessuno: Fabio non giocava da due mesi (anzi, tre, pensando ai pochi scambi del match con Bonzi), e il dazio l’ha pagato senza appello.
La vittoria contro Schholkate nel Challenger di Cap Cana (Repubblica Dominica) è di fatto l’unica ottenuta da inizio stagione: il ko. con Lestienne nel turno successivo e quelli con i belgi Onclin a Napoli e Collignon a Marrakech (con ennesimo problema alla caviglia) hanno semplicemente sottolineato le difficoltà di Fabio anche sul rosso, riesplose senza appello a Montecarlo. “Non posso sapere se sarò ancora qui tra un anno”, ha detto a fine partita. Ventilando per la prima volta l’ipotesi dell’addio.