Circa 180 persone identificate, la cui posizione è ancora al vaglio delle autorità, un ferito (che è stato poi arrestato per rissa aggravata), una ferma condanna e la richiesta di mano dura al Viminale. E’ il day after degli scontri tra napoletani e romanisti avvenuti domenica sull’A1, nella zona dell’area di servizio di Badia al Pino, vicino Arezzo. La stessa dove venne ucciso Gabriele Sandri: secondo gli inquirenti, che stanno visionando il materiale video per identificare tutti i responsabili, si tratterebbe di un “appuntamento” che le due tifoserie si erano date.
- Scontri ultras, le dure parole del Napoli
- Il Napoli chiede l'intervento del Viminale
- Napoli-Juventus, mercoledì la decisione
- Napoli-Juventus, ecco come si venderanno i biglietti
- Guerriglia ultras, le parole di Gravina
Scontri ultras, le dure parole del Napoli
L’acredine tra le due tifoserie non si è mai placata da quando è stato identificato e condannato Daniele De Santis, ex ultrà della Roma, per l’omicidio di Ciro Esposito avvenuto nei pressi dello stadio Olimpico il 3 maggio 2014. Fatto sta che anche la SSC Napoli è intervenuta, pubblicando un comunicato sul proprio sito in cui si legge che “Il Calcio Napoli condanna fermamente gli atti e i comportamenti di alcuni presunti tifosi, che purtroppo ancora frequentano gli stadi italiani, creando da sempre per i veri appassionati disagi e pericoli. Terrorizzando, come è successo ieri sull’autostrada A1, anche persone che tra l’altro erano completamente estranee a qualunque tifo calcistico”.
Il Napoli chiede l’intervento del Viminale
“L’Inghilterra negli anni ’80 – si legge ancora – ha estirpato i facinorosi dagli stadi rendendo il calcio inglese il più sicuro e spettacolare del mondo, con provvedimenti drastici ma efficaci. Auspichiamo che il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, voglia prendere una volta per tutte iniziative appropriate e radicali. Sarebbe ingiusto, per colpa di poche centinaia di individui, vietare le trasferte a tutti. Ma non è tollerabile che persone violente possano viaggiare indisturbate per l’Italia e frequentare gli stadi”.
Napoli-Juventus, mercoledì la decisione
E ora il prossimo capitolo, Napoli-Juventus di venerdì 13 gennaio. Una partita connotata di per sé da “elevati profili di rischio”, secondo le valutazioni emerse dalla riunione dello scorso 4 gennaio dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive. Un ulteriore approfondimento, anche alla luce di quanto accaduto domenica, sarà fatto nella prossima riunione dell’organismo programmata per dopodomani. E molto probabilmente verranno presi alcuni provvedimenti, che però non dovrebbero penalizzare la tifoseria napoletana in generale: niente porte chiuse, insomma. E lo ha confermato anche l’avvocato Eduardo Chiacchio intervenendo a Radio Marte: “Il Napoli non rischia di giocare a porte chiuse. La responsabilità oggettiva non può infatti estendersi a un territorio così lontano da quello predisposto per le partite. Ci potranno essere sanzioni economiche e Daspo, ma vi garantisco che gli azzurri non rischiano di giocare le prossime gare a porte chiuse”.
Napoli-Juventus, ecco come si venderanno i biglietti
Fino ad ora, infatti, l’Osservatorio ha suggerito la vendita dei biglietti per il settore ospiti “ai soli sottoscrittori dei programmi di fidelizzazione della Juventus, ovunque residenti”; la vendita dei biglietti per settori diversi da quello ospiti ai residenti in Campania ed ai sottoscrittori dei programmi di fidelizzazione del Napoli, ovunque residenti; incedibilità dei biglietti; implementazione del servizio di stewarding e dei controlli nelle attività di prefiltraggio e filtraggio, “con particolare riferimento alla corrispondenza delle generalità indicate sul biglietto e quelle dell’utilizzatore”.
Guerriglia ultras, le parole di Gravina
Insomma, o si possiede una tessera di fideizzazione, oppure venerdì allo stadio Maradona non si entra. D’altronde anche il mondo del calcio, tramite le parole del presidente federale Gabriele Gravina, chiede che episodi come quelli a cui si è assistito domenica, non si ripetano più: “Bisogna rendere molto più stringenti ed efficaci alcune sanzioni – ha detto Gravina alla Gazzetta dello Sport – Riteniamo che la chiave di volta, come ho già accennato al ministro Piantedosi, sia lo stretto rapporto di collaborazione tra tutte le istituzioni. Alcuni incidenti avvengono fuori dallo stadio con appuntamenti da far west per picchiarsi e dare sfogo alle proprie tensioni, questo è inaccettabile e vergognoso”.