Dopo lo spavento, finalmente la gioia: Adriano Galliani è recentemente guarito dal Covid-19 che l’aveva costretto al ricovero presso l’Ospedale San Raffaele di Milano, dove è rimasto sotto stretta osservazione per quasi un mese.
L’amministratore delegato del Monza è tornato a casa per ristabilirsi completamente in vista del ritorno lavorativo a pieno regime e del rush finale che vedrà i brianzoli lottare per la prima storica promozione in Serie A.
Intervistato dai microfoni del ‘Corriere della Sera’, Galliani ha ricordato quei momenti terribili vissuti nel reparto di terapia intensiva che lo hanno portato a pensare addirittura alla morte.
“Le dico con molta franchezza che ho temuto di morire. Insomma, non è stata una passeggiata di salute. Aggiunga un altro elemento: soffro di claustrofobia. L’ascensore mi dà ansia. Pensi allora cosa possa essere per un claustrofobico non vedere la luce per dieci giorni? Detto questo, mi faccia ringraziare i meravigliosi infermieri, medici. Al San Raffaele ho trovato una umanità pazzesca”.
Silvio Berlusconi non ha mai fatto mancare il suo affetto: “Mi scriveva continuamente, mi mostrava il suo affetto, era preoccupato per me. Vedevo le sue chiamate anche quando non potevo rispondere per la stanchezza”.
Questo lungo periodo di degenza ha comportato un’inevitabile trasformazione fisica: “Cosa mi hanno detto i medici? Che ci vorrà un mese circa per riprendersi definitivamente. Ho perso dieci kg perché in quei maledetti giorni non riuscivo nemmeno a mangiare una polpetta”.
Ora che il peggio è passato, spazio per un fioretto spirituale: “Con Pierferdinando Casini, che ha avuto come me il Covid, abbiamo preso un impegno ufficiale: ci recheremo al Santuario della Madonna di San Luca. Andremo lì a pregare”.