Da Under 23 la Classica di Pasqua è stata sua. Perché non provare a ripetersi adesso da senior? Filippo Ganna ha puntato molto sulla Parigi-Roubaix che si corre domenica, ma ai francesi dell’Equipe ha rivelato anche quali siano le sue principali paure in una corsa che è come “una roulette russa”. Anche per il recordman dell’ora.
- Ganna: “Bisogna essere matti per amare la Roubaix”
- Ganna: “I cambi di ritmo? Non mi piacciono, ma qui è così”
- Ganna: “Per fare bene la Roubaix devi essere fresco”
Ganna: “Bisogna essere matti per amare la Roubaix”
E’ una specie di odio – amore quello che Ganna prova per la Parigi-Roubaix. E non fatica a spiegarne i motivi: “La gente dice che la Parigi-Roubaix è una gara fantastica, ma non è così. E’ divertente per le persone che la guardano in televisione o dal ciglio della strada, seduti in un camper. Ma i corridori non possono dire che gli piaccia. Devi essere un po’ matto per amare la Roubaix. E’ una corsa dolorosa, mette a dura prova il fisico”.
L’anno passato arrivò solo 35esimo, ma anche in quel caso c’erano dei motivi ben precisi alla base del piazzamento finale: “Stetti male poche settimane prima. Non ero al massimo della forma. Questa volta è molto diverso. Ho buone ragioni per crederci”.
Ganna: “I cambi di ritmo? Non mi piacciono, ma qui è così”
Ganna si è preparato molto bene alla Classica, ha saltato il Giro delle Fiandre e si è dedicato ad allenamento e ricognizioni. Ma le insidie sono tante, e lo sa bene il colosso di Verbania: “Guidare su una pista liscia non è paragonabile allo sforzo da produrre su strade sconnesse. La Roubaix è fatta di sforzi intensi intervallati da periodi di, relativo, recupero sull’asfalto. Questi cambi di ritmo non mi piacciono molto, ma è così”.
Campione del mondo due volte a cronometro, cinque volte iridato nell’inseguimento individuale, infine fresco recordman dell’ora, Ganna spiega un altro perché: “Al Giro delle Fiandre non sono andato perché sono troppo pesante per superare bene quei muri”.
Ganna: “Per fare bene la Roubaix devi essere fresco”
Un po’ di esperienza di questa corsa l’ha fatta, sa come bisogna comportarsi in gara: “L’esperienza mi ha insegnato che devi essere molto fresco quando ti avvicini a questa gara”. Durante la Classica, le cose non cambieranno: “Il principio sarà lo stesso: economizzare quanto più possibile, arrivare il più freschi che si può alla Trouée d’Arenberg (a circa 100 chilometri dal traguardo). Poi non sarà più possibile, poi sarà una cosa infernale”.
Puoi prepararti a tutto, ma qualcosa rischierà sempre di mandare in frantumi i tuoi piani: “L’elemento più difficile nella Parigi-Roubaix è il fattore fortuna. Se non fori, se non cadi, puoi ritrovarti facilmente nelle prime posizioni. E’ come avere una pistola puntata alla testa, come la roulette russa. Ogni volta che premi il grilletto speri che il proiettile non esca”.