La sua ultima apparizione, condivisa e sostenuta dal gemello Roberto Mancini, non aveva che trasmesso ottimismo, quella gioia d’essere e di quel che deve ancora venire che il calcio, quegli anni tra Samp e successi insperati, avevano tracciato la carriera di entrambi.
Stamani, invece, Gianluca Vialli ha rotto il silenzio come solo lui sa, con le parole più complicate da assemblare, toccanti eppure dense di quella resilienza che ha scelto come fede e come credo in questi anni di lotta contro il cancro.
- Vialli: "Sospendo i miei impegni presenti e futuri"
- Una scelta necessaria e condivisa di Vialli con gli oncologi
- Vialli e la scoperta del tumore, ospite indesiderato
- Il messaggio del presidente Figc, Gravina
Vialli: “Sospendo i miei impegni presenti e futuri”
“Al termine di una lunga e difficoltosa `trattativa´ con il mio meraviglioso team di oncologi ho deciso di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali presenti e futuri”.
Il capo delegazione degli azzurri, Gianluca Vialli, ha annunciato oggi alla Figc la sua assenza in occasione delle prossime gare della Nazionale, attesa nel 2023 dall’inizio delle qualificazioni all’Europeo 2024.
Un addio necessario, certamente non voluto, dopo aver deciso di accogliere la richiesta dell’amico ct, Roberto Mancini, di guidare la sua nazionale in un cammino importante, che ha condotto alla vittoria di Euro 2020 e deluso, anche, con l’esclusione dai Mondiali ad opera della Macedonia del Nord.
L’abbraccio tra Gianluca Vialli e Roberto Mancini, alla vittoria di Euro2020
Una scelta necessaria e condivisa di Vialli con gli oncologi
“L’obiettivo – prosegue Vialli in questo importante comunicato – è quello di utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia, in modo da essere in grado al più presto di affrontare nuove avventure e condividerle con tutti voi. Un abbraccio”, il messaggio del campione che ha indossato la maglia della Nazionale azzurra e guidato i ragazzi verso il successo di Wembley.
E anche saputo interpretare gli anni migliori della Samp e della Juventus, in un passato glorioso da autentico numero uno capace di ricoprire contemporaneamente anche il ruolo di attaccante e allenatore all’epoca del Chelsea.
Un talento purissimo, quello di Vialli, quasi limpido per nettezza, tecnica e qualità che ha mostrato continuità anche al di fuori dei confini, conquistando la Premier e i tifosi inglesi. Sia da giocatore, sia da tecnico e uomo di campo.
L’ultima uscita pubblica di Luca Vialli, a Genova
Vialli e la scoperta del tumore, ospite indesiderato
Dal 2017, l’ex calciatore cremonese lotta contro un tumore al pancreas. Una malattia che ha deciso di rendere pubblica, nota nel suo libro e della quale descrive alcuni aspetti personali, intimi ma con la consueta forza che ha accompagnato ogni passaggio della sua esistenza, calcistica e privata.
Negli ultimi anni la malattia sembrava fosse regredita, almeno consentisse a Vialli di tornare ad essere più attivo e così è nata l’intesa con Mancini, l’amico e ct, e la stessa Federazione. Non più tardi di un anno fa, il campione aveva parlato a Cremona 1, emittente della sua città, di questa convivenza con quel che definisce “l’ospite indesiderato”:
“L’ospite indesiderato è ancora con me – ha dichiarato l’ex centravanti della Nazionale -, a volte più presente, altre meno. Spero mi possiate sopportare ancora per tanti anni ma sono fiducioso ed ottimista, chi mi circonda mi trasmette forza e coraggio”. Dopo alcune dichiarazioni delicate aveva voluto scherzare, dicendo che “adesso sto facendo un periodo di manutenzione, in linea con l’avanzare dell’età”.
Il messaggio del presidente Figc, Gravina
Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha desiderato intervenire dopo un simile annuncio con delicatezza confermandosi al fianco di Vialli in una fase certamente importante nel percorso che ha dovuto affrontare e che, ancora adesso, dovrà sostenere a livello fisico e mentale:
“Gianluca è un protagonista assoluto della Nazionale italiana e lo sarà anche in futuro. Grazie alla sua straordinaria forza d’animo, all’Azzurro e all’affetto di tutta la famiglia federale sono convinto tornerà presto. Può contare su ognuno di noi, perché siamo una squadra, dentro e fuori dal campo”.