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Giorgio Chiellini dice la sua sulla Juventus e sulla Nazionale

Il difensore bianconero e azzurro ha parlato a Coverciano alla vigilia della sfida contro l'Irlanda del Nord, prima partita delle qualificazioni mondiali.

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Da Coverciano, dove l’Italia è in raduno alla vigilia della partita d’esordio delle qualificazioni mondiali contro l’Irlanda del Nord, Giorgio Chiellini in conferenza stampa è costretto ad ammettere la sua delusione per la stagione della sua Juventus: “La squadra non ha fatto come si sperava quest’anno, ma il problema è della Juventus in generale. Non credo di dover rispondere, più che altro perché ci sono domande sulle nazionali. Pirlo? Hanno parlato in maniera esaustiva sia Nedved che Paratici dopo la partita. Credo abbiano chiarito le cose”.

Ma adesso iniziano le qualificazioni mondiali per gli azzurri che debutteranno domani a Parma e il discorso si sposta su questo argomento: “Non rischiamo di sottovalutare la partita con l’Irlanda del Nord, ci siamo scottati anni fa, sappiamo l’importanza della partita in sé. Non puoi sbagliare, non sono preoccupato dell’approccio dal punto di vista mentale – dice Chiellini -. È una partita da vincere e giocare, anche se non sarà semplice per molti motivi. C’è una squadra diametralmente opposta rispetto alle nostre caratteristiche. Se riescono a imbrigliarci un po’ sono pericolosi. Dal punto di vista tecnico non è facile, mentalmente siamo maturi”.

Il capitano bianconero e azzurro è ottimista sul nuovo corso della Nazionale di Roberto Mancini: “L’aiuto reciproco, il fatto che giocasse uno o l’altro c’era carica anche da chi non giocava. In Nazionale è più semplice che con i club, ma sono state sensazioni che negli ultimi anni abbiamo avuto. Ora sono arrivate persone come Locatelli, Pessina, Bastoni. Sono entrate nuovi che non avevano mai assaggiato i colori azzurri. Questa Nazionale mi farà impazzire al quadriennio 22-26 con i ragazzi che diventeranno uomini. C’è grande potenzialità e voglia di confrontarsi. Io c’ero alla prima di Nations League contro la Polonia, vivere questo ambiente ti dà molto, a prescindere dal momento della Juventus. Tutti i giocatori vogliono andare in Nazionale, l’ambiente è magico, stare qui ti rigenera”.

Il suo compagno di tante battaglie nel reparto arretrato Leonardo Bonucci al Tardini toccherà le 100 presenze con l’Italia: “Sono stato tutto l’anno fuori, per cui è già un capitano della Nazionale e della Juventus”. Infine, una parola sull’ex ct Cesare Prandelli, che ha lasciato la Fiorentina e che probabilmente farà lo stesso per quanto riguarda la carriera di allenatore: “Mi è dispiaciuto, già le parole post Benevento non mi erano piaciute, avevo già percepito il disagio. Conoscendolo è molto sensibile, erano parole sentite che venivano da dentro. Mi dispiace, non conosco i motivi, posso immaginare che questi due anni abbiano contribuito, ho mandato un messaggio con un abbraccio per la persona e per gli anni in cui abbiamo lavorato insieme. Sentire quelle parole fa male a tutti, noi che lo abbiamo conosciuto e anche a voi”.

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